MILANO – Ore 10.30. Borse europee deboli mentre lo sguardo dei mercati è rivolto già alle riunioni della Federal Reserve della Banca Centrale europea. Gli investitori si attendono in particolare una nuova stretta sui tassi da parte della Banca centrale Usa, nell’ultimo direttivo presieduto da Janet Yellen, prima che l’attuale numero uno lasci il posto a Jerome Powell, il candidato designato dalla Casa Bianca.
Londra dello 0,11%, Francoforte dello 0,12%, Parigi dello 0,33% mentre Milano è sulla parità. I listini asiatici reagiscono più negativamente, con il Nikkei che lascia sul terreno a fine seduta lo 0,32%.
Sui mercati valutari l’euro non si muove molto lontano dalle quotazioni viste ieri in chiusura. La moneta europea vale 1,1782 al cambio con il biglietto verde. Lo spread si attesta a 133 punti con il rendimento del decennale italiano all’1,63%. Sempre sul fronte dei titoli di Stato il tesoro ha in programma un’asta di bot annuali per 4,75 miliardi
Non particolarmente ricca l’agenda macroeconomica di giornata. Attesi il dato sull’inflazione in Gran bretagna e l’indice zew dalla Germania.
Sul fronte delle commodities balzo per i prezzi del petrolio, con le quotazioni del Brent che per la prima volta da giugno 2015 salgono sopra i 65 dollari al barile, a 65,42 dollari. Una spinta che questa volta non arriva da fattori geopolitici o da decisioni del cartello dei produttori ma dalla notizia della chiusura di uno dei principali oleodotti del Mare del Nord che, secondo gli esperti, potrebbe avere notevoli conseguenze per il settore petrolifero e del gas. In rialzo anche il petrolio Wti scambiato sul Nymex di New York, che avanza dello 0,62%, a 58,35 dollari. Sale anche l’oro, con il lingotto a 1244 dollari l’oncia.