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All’arbitro Consob una richiesta su tre dai soci delle venete

Dic 4, 2017

Nei primi sei mesi dell’anno, mentre al ministero dell’Economia ancora si studiava il testo del decreto attuativo indispensabile per far partire i collegi arbitrali Anac (operativo da met giugno), in Consob il neo-costituito Arbitro per le controverse finanziarie (Acf) macinava decisioni sui ricorsi di centinaia e centinaia di risparmiatori traditi.

Alla fine del primo anno di attivit di quest’organismo di composizione delle controversie che possono insorgere tra clienti e intermediari su scelte di investimento, il bilancio del lavoro fatto interessante: 1.700 ricorsi vagliati per un valore complessivo di 90 milioni di euro e decisioni assunte a favore dei risparmiatori per il 65% dei casi, con rimborsi effettuati per 1,6-1,7 milioni di euro.

A rivolgersi a questo collegio unico nazionale, attivo dal 9 gennaio scorso e presieduto da Gianpaolo Eduardo Barduzzi, sono stati per un terzo azionisti azzerati delle due banche venete poste in liquidazione coatta amministrativa. Per il resto, si tratta di risparmiatori che hanno sottoscritto prodotti finanziari con una miriade di altri intermediari.

Rivolgersi all’Acf non costa nulla e si pu presentare la propria contestazione on line sul sito (acf.consob.it): il caso viene sottoposto a contraddittorio con l’intermediario, dopodich Acf entro 6 mesi emette la decisione. Finora solo in una circostanza c’ stata una mancata esecuzione, con la Banca Popolare di Bari, e come prevede la norma Acf l’ha pubblicata sul suo portale web.

Il valore medio dei ricorsi presentati di 55mila euro. E nell’elenco di casi raccolti in questa start up arbitrale ci sono tanti esempi di ricchezze perdute all’italiana, drammi – come si sa – in grandissima parte figli del bassissimo livello di alfabetizzazione economica e finanziaria di un paese che, paradossalmente, vanta livelli di risparmio tra i pi elevati.

C’ il caso, per esempio, del pensionato delle Ferrovie che dopo insistenze della sua banca veneta ha accettato d’investire tutto il suo Tfr (40mila euro) in azioni, poi azzerate. Il suo ricorso stato accolto e ora potr insinuarsi nel passivo che il commissario liquidatore render presto noto. Ma serviranno anni per capire con quale esito. In altri casi, come quelle di diversi clienti che si sono lasciati convincere a sottoscrivere obbligazioni molto speculative emesse da Portugal Telecom, il rimborso parziale o integrale invece arrivato.

Dai ricorsi finora vagliati – racconta Barduzzi – emergono con evidenza due profili di comportamento ad elevato rischio: Da una parte,osserviamo risparmiatori che si autoassolvono dicendo di essersi affidati totalmente ai consigli dell’intermediario; dall’altra , abbiamo visto tanti casi di investitori fai-da-te, soggetti che hanno fatto scelte d’investimento in solitudine senza capire bene che prodotto stavano comperando e a quali rischi.

L’Acf Consob viene spesso confuso con l’Arbitro bancario e finanziario di Bankitalia, attivo dal 2009 e che si occupa invece di risoluzione delle controversie tra i clienti e le banche (o gli altri intermediari) sulle operazioni e servizi bancari e finanziari: nell’80% dei casi qui le contestazioni sono sugli interessi fatti pagare o sui costi di gestione del conto, magari a seguito della cessione del quinto di stipendio o pensione: nel 2016 state prese deisioni per 13.770 ricorsi, nel 75% dei casi a favore dei clienti.

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