REGGIO EMILIA – Ospiti di una struttura termale in provincia di Bolzano, si sono scambiati un bacio nella vasca della piscina. Un cliente, avendo visto la scena, si è andato a lamentare con il bagnino che li ha “richiamati”, intimandogli di smettere “perché ci sono i bambini”.
E’ quanto accaduto ad una coppia omosessuale di Reggio Emilia che racconta: “Avevamo pagato per stare due ore ma siamo andati via subito, indignati e feriti. Abbiamo provato a fare un reclamo alla reception: hanno chiamato un responsabile che alle nostre proteste, oltre a formali scuse di circostanza, ha provato ad alleggerire la tensione ricordandoci che era già successo che ‘coppie normali’ (testuali parole) fossero richiamate perché sorprese in atteggiamenti ‘focosi’ nella vasca”. Insomma, “un semplice bacio tra due ragazzi gay è stato paragonato ad atteggiamenti scorretti tenuti in un esercizio pubblico da coppie etero”. Dopo “quelle parole e senza neanche ricevere il rimborso del biglietto, siamo andati via con la convinzione che in quel posto non torneremo mai più”, dicono i protagonisti della vicenda.
Alberto Nicolini, riconfermato ieri presidente dell’Arcigay di Reggio Emilia, assicura: “Ai responsabili di questa struttura richiediamo
il rimborso dei due biglietti e del viaggio sostenuto dalla coppia, e che da subito si metta in atto una parità di trattamento: quello che vale per gli eterosessuali deve valere anche per le altre coppie. Ci dispiace per la coppia, ma ci dispiace ancora di più per quella famiglia in cui si trasmette ai bambini l’idea che due ragazzi innamorati siano qualcosa di immorale e sbagliato. Non ci siano dubbi però: non accetteremo di vivere in segreto come decenni fa”.