di Antonio Giordano
mercoledì 29 novembre 2017 08:05
ROMA – Facciamo un gioco (serioso e anche un po’ serio), per vedere a quanto ammonti quel gruzzolo di campioni che venerdì, nel luccichio del san Paolo, in una serata per uomini forti (fisicamente, economicamente), lascerà che il calcio, nella sua espressione gioiosa, resti al centro dell’universo mediatico. Facciamo un’asta, assai virtuale, tra i pensieri sparsi d’ognuno di voi, seguendo parametri che potrebbero essere persino personali ma che oggettivamente non possono sfuggire alle «leggi del mercato», e sistemiamoci tutt’intorno a questa Napoli-Juventus che, senza esagerazione alcuna, vale un miliardo di euro, centesimo in più o in meno, e rappresenta a modo suo un calcio, quello italiano, in cui la crisi tecnica del campionato viene spazzata via sotto al tappeto dei luoghi comuni.
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BOOM ECONOMICO – E’ una serata specialissima, resa densa nel pathos d’una vigilia interminabile da una rivalità che affonda le proprie radici nella Storia, che si alimenta – ripensando agli anni ‘60 – d’interpretazioni sociologiche, che fondamentalmente dev’essere sportiva, che economicamente ha ridotto le distanze – in classifica per ora ribaltate – con la Juventus che si ritrova prossima ad un valore di 600 milioni di euro (589 per la precisione) e con il Napoli capace di risorgere in tredici anni, con De Laurentiis, dalla ceneri del Fallimento passando dal nulla che aveva ai 497 milioni stimabili di oggi.
I RICCHI RIDONO – Facciamo un viaggio con la fantasia, scuotendola ma mica tanto, per accorgerci che certo la Bbc (ora Buffon, Barzagli, Chiellini) sia ormai un po’ avanti con gli anni avanzata e che anche Hamsik, Mertens e Callejon siano usciti definitivamente dalla categoria degli enfant prodige (31 nella prossima estate): però l’età dell’oro è in piena fase evolutiva, perché alle spalle spingono i «fenomeni» 3.0 di questa Napoli-Juventus da un miliardo di euro….Una notte da nababbi (del calcio).
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