di Tullio Calzone
domenica 26 novembre 2017 01:16
I 35 mila spettatori annunciati all’ora di pranzo al San Nicola per il derby pugliese sono la migliore risposta alla crisi del nostro calcio finito nell’ingorgo dei giochi di potere che ci ha portato fuori dal Mondiale dopo 60 anni. E’ bastato il ritorno di Bari-Foggia a distanza di oltre 20 anni a popolare l’Astronave altre volte vuota desolatamente, un’opera faraonica fuori del tempo ora da ristrutturare. Le prodezze di Galano e Chiricò hanno poi fatto il resto e acceso una sfida che s’annuncia avvincente. Dunque si riparte dalla gente, dalle strutture e dalle qualità tecniche. Gli ingredienti su cui ha investito la Lega B negli ultimi anni e su cui insisteranno il nuovo presidente Mauro Balata e la Governance cadetta nata in settimana dopo mesi di sterili lotte intestine. Alla fine il “lodo” Stirpe ha prevalso, convincendo finanche Lotito che non c’era altro spazio per divisioni mentre la nave rischiava (e rischia) di affondare del tutto. La riforma del professionismo, la crescita e una più equa ripartizione dei proventi derivanti dalla vendita dei diritti tv nonché gli investimenti per ammodernare le strutture rappresentano l’unica strada per dare consistenza al rilancio del nostro calcio. Il laboratorio-B creato nel settennato di Abodi ha già dato frutti copiosi con innovazioni da esportare definitivamente nelle altre Leghe (non solo il calcio a Natale e il bilancio sociale dei club). Innovazioni da intensificare nell’interesse di tutti. Finalmente con una regia dall’alto visionaria e moderna.