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Borse in netto ribasso con le materie prime, crolla Tokyo

Nov 15, 2017

MILANO – Persiste la fase di debolezza sui mercati azionari, spinti al ribasso dal contemporaneo ritracciamento delle materie prime a cominciare dal petrolio. Gli investitori, nota Bloomberg, in queste circostanze sembrano prendere atto del fatto che i listini azionari hanno corso fino a rendere sopravvalutati alcuni titoli, mentre resta l’incertezza sulla possibilità di arrivare in breve all’approvazione della riforma fiscale americana, che è letta come evento positivo per la crescita e i mercati.

Le Borse del Vecchio continente aprono in rosso dopo che il Topix della Borsa di Tokyo ha segnato la sua quinta seduta di fila in ribasso, cosa che non si vedeva da oltre un anno. L’indice nipponico ha ceduto l’1,96%, mentre il Nikkei che traccia l’andamento dei titoli guida ha perso l’1,57%. Milano segna un calo dello 0,55% in avvio, in linea con Francoforte, mentre Londra lima lo 0,4%. Male, a Piazza Affari, Ferragamo all’indomani dei conti.

Apertura in lieve rialzo per lo spread fra Btp e Bund tedesco. Il differenziale segna 143 punti contro i 142 della chiusura di martedì. Il rendimento del decennale italiano è pari all’1,81%. La giornata macroeconomica si segnala per l’inflazione in Francia – confermata all’1,1% annuo a ottobre – e il tasso di disoccupazione in Gran Bretagna, mentre parlano alcuni governatori della Bce. Negli Usa l’agenda è più ricca con le richieste di mutui, i prezzi al consumo, le vendite al dettaglio e l’indice manifatturiero Empire State.

A giocare contro le Borse del Sol levante è stato anche il rallentamento della crescita dell’economia giapponese nel terzo trimestre, che resta sostenuta dall’export e consente comunque al paese di conoscere il più lungo periodo di crescita da 16 anni. I dati preliminari sul Pil indicano una crescita nel terzo trimestre dello 0,3% dallo 0,6% registrato nel secondo ma è il settimo trimestre consecutivo di crescita. Su base annua l’aumento è dell’1,4 per cento. Il Prodotto interno lordo è stato sostenuto per lo più dalle esportazioni di beni e servizi cresciute da luglio a settembre dell’1,5 per cento. Sempre in Giappone, la produzione industriale è scesa a settembre dell’1% rispetto al mese precedente ed è salita del 2,6% nei confronti di settembre 2016.

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