Insultato per il suo colore di pelle ed squalificato per sei giornate. E’ quanto successo domenica nel campionato di Eccellenza al giocatore della squadra messinese Pistunina, Pa Keita. “Nero di merda”, è la frase che gli avrebbe rivolto un calciatore del Giarre. Il ragazzo si è rivolto all’arbitro per segnalargli l’insulto ma si è visto mostrare un cartellino rosso.
La punizione è arrivata, secondo il referto della Figc, “per grave condotta scorretta nonchè per avere strattonato l’arbitro, e protestato nei confronti dello stesso, dopo l’espulsione”. Ma la Pistunina dà un’altra versione e ricorre contro la squalifica. “La partita stava per finire, eravamo ai minuti di recupero”, racconta Keita, 20 anni, originario del Senegal. “Ho fatto un intervento su un avversario, lui si è avvicinato e mi ha detto ‘che fai nero di merda?’. Io mi sono arrabbiato e sono andato dall’arbitro che ha sentito tutto perché era vicinissmo. Lui mi ha detto di continuare a giocare. Ho protestato
ancora, senza spingerlo, e mi ha espulso”, è il racconto del terzino destro della Pistunina.L’arbitro, dopo le rimostranze degli altri giocatori e dopo essersi consultato con il direttore tecnico, ha sanzionato il calciatore che avrebbe insultato Keita. “Ricevere sei giornate di squalifica per aver rivendicato il proprio diritto di uguaglianza è una vera delusione. Questo non è calcio”, sospira il giocatore della squadra messinese