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Marchionne, la guida autonoma e l’auto elettrica “a doppio taglio”

Ott 3, 2017

martedì 3 ottobre 2017 07:38

ROMA – Sergio Marchionne, amministratore delegato di FCA e presidente ferrari, ha tenuto una la lectio magistralis per la laurea ad honorem in ingegneria industriale ricevuta a Rovereto. Occasione per parlare anche di guida autonoma e mobilità elettrica.

“Alcune versioni già l’anno prossimo con la Maserati, nel 2021 il livello ‘tre’ di massa. Per i livelli ‘quattro’ e ‘cinque’ invece ci vuole più tempo”. Ha risposto a proposito dell’arrivo sul mercato di auto a guida autonoma Fiat Chrysler. “Il livello ‘cinque’ – ha aggiunto – quello senza nemmeno sterzo, richiederà più tempo, non per colpa nostra come produttori, ma per l’infrastruttura che non c’è per farlo”.

“Ci sono due approcci alla guida autonoma. Il primo, ‘evoluzionista’, prevede – ha precisato il manager – uno sviluppo progressivo della tecnologia, attraverso cinque livelli successivi. L’altro, di tipo ‘rivoluzionario’, consiste invece nel saltare la progressione e lavorare da subito allo sviluppo di un sistema totalmente autonomo. In Fca pensiamo che il giusto approccio sia a metà strada. Per questo da una parte stiamo lavorando sull’evoluzione delle tecnologie, per tappe successive; dall’altra siamo impegnati in un progetto rivoluzionario sulla guida autonoma con Google”.

Crediamo che la guida autonoma sarà realtà nel giro di un decennio e che i sistemi avanzati di ausilio alla guida svolgeranno un ruolo cruciale nel preparare legislatori, consumatori e aziende per un mondo in cui il controllo dell’auto sarà passato nelle mani dell’auto stessa. Da circa un anno, ingegneri di Fca e di Waymo, che è la società di Google dedicata alle vetture autonome, lavorano fianco a fianco – ha concluso l’ad Fca – per integrare e sperimentare le tecnologie a guida autonoma su una flotta di Chrysler Pacifica Hybrid”.

Infine un commento sulla mobilità a zero emissioni: “Le auto elettriche possono sembrare una meraviglia tecnologica, soprattutto per abbattere i livelli di emissione nei centri urbani, ma si tratta di un’arma a doppio taglio. Forzare l’introduzione dell’elettrico su scala globale, senza prima risolvere il problema di come produrre l’energia da fonti pulite e rinnovabili, rappresenta una minaccia all’esistenza stessa del nostro pianeta“.

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