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Papa: «Le città attuino politiche di integrazione per i migranti»

Set 30, 2017

Citt aperte, nel senso dell’accoglienza e dell’attenzione agli ultimi, senza i sensi unici dell’individualismo esasperato che dissociano l’interesse privato da quello pubblico. il sogno di Papa Francesco espresso oggi a una delegazione Anci di circa 200 sindaci di Comuni italiani impegnati nell’accoglienza di profughi e migranti. La “citt ideale” descritta dal Pontefice non sopporta nemmeno i vicoli ciechi della corruzione, dove si annidano le piaghe della disgregazione e non conosce i muri della privatizzazione degli spazi pubblici, dove il “noi” si riduce a slogan, ad artificio retorico che maschera l’interesse di pochi.

23mila migranti in rete Sprar, coinvolti 1.000 Comuni

Per costruire “citt aperte”, ha spiegato Francesco, serve un cuore buono e grande nel quale custodire la passione del bene comune: Non si tratta di alzare ulteriormente la torre, ma di allargare la piazza. Che un po’ quello che hanno fatto i mille Comuni italiani (su oltre 8mila) interessati al progetto di accoglienza del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar). Ad oggi, le persone ospitate sono 23mila, cui viene offerto accompagnamento legale e sociale, percorsi di inclusione e inserimento socioeconomico, ha spiegato nel corso dell’udienza Matteo Biffoni, sindaco di Prato e delegato Anci all’Immigrazione.

Biffoni: Sforzi vani senza rispetto impegni Stati Ue

Nonostante i molti progetti di integrazione, le difficolt non mancano. Il numero ridotto dei Comuni coinvolti si riflette infatti sui migranti effettivamente ospitati, poco pi di ventimila persone rispetto alle 200mila accolte oggi in Italia, mentre giorno dopo giorno nelle nostre comunit cresce la diffidenza e il timore verso l’altro, l’indifferenza per i grandi drammi umanitari. Per evitarlo, ha chiarito Biffoni, necessaria una reazione univoca da parte di tutti, perch non si arrivi alla contrapposizione tra i bisogni e le aspettative della comunit residente e quelli delle persone richiedenti asilo. I sindaci non intendono abdicare al nostro ruolo di referenti primi delle comunit e faremo la nostra parte, ma senza adeguate politiche internazionali e il rispetto degli impegni presi dai capi di Stato europei sulla ripartizione dei richiedenti asilo il nostro sforzo sar vano, ha concluso Biffoni.

Papa ai sindaci: Capisco disagio per migranti, ma superate paura

Un sindaco deve avere la virt della prudenza per governare, ma anche la virt del coraggio per andare avanti e la virt della tenerezza per avvicinarsi ai pi

deboli, ha replicato il Papa, che ha espresso anche comprensione per il disagio di molti cittadini di fronte all’arrivo massiccio di migranti e rifugiati. Il disagio trova spiegazione nell’innato timore verso lo ”straniero’”, un timore aggravato dalle ferite dovute alla crisi economica, dall’impreparazione delle comunit locali, dall’inadeguatezza di molte misure adottate in un clima di emergenza, ha aggiunto Francesco. Schierato al fianco dei Comuni Sprar, il Papa ha quindi sottolineato la necessit di una politica dell’accoglienza e dell’integrazione, che non lasci ai margini chi arriva sul nostro territorio ma valorizzi le risorse di tutti.

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