• 31 Dicembre 2025 19:44

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Santana, il ritorno del brand: pick-up e SUV economici per l’Italia

Dic 31, 2025

Per i più giovani è un nome che non dice molto, ma per chi ha già qualche chilometro sulle spalle il marchio Santana rappresenta l’idea di fuoristrada essenziali, robusti ed economici. Tutto ciò che nel mercato attuale sembrerebbe mancare, nonostante la domanda si spinga sempre più in quella direzione. Dopo il successo prima degli anni ’50 e poi degli anni ’80, il Brand storico torna ora in Europa con la voglia di riproporre il proprio animo avventuriero e concreto anche in Italia.

La storia Santana

Il nome Santana riporta indietro alla fine degli anni 50, quando un’azienda spagnola riesce a ottenere la licenza per produrre le Land Rover Series. Dopo un lungo periodo a costruire veicoli con requisiti essenziali, nati per affrontare terreni impervi, negli anni 80 ottiene la licenza per la produzione delle Suzuki Jimny, icone del fuoristrada conosciute fuori dal Giappone come SJ. Nonostante nei decenni successivi si susseguono collaborazioni importanti, il marchio a seguito di una fase di difficoltà finanziaria, comunica la chiusura nel 2011.

Il ritorno in Europa

Il nuovo corso di Santana nasce da una joint venture che guarda a Oriente. Dietro al rilancio del marchio c’è infatti la collaborazione tra Zhengzhou e Nissan, una realtà che già oggi commercializza modelli come la Frontier Pro, pick-up a marchio Nissan basato sulla piattaforma Dongfeng Z9. Santana riparte proprio da qui, reinterpretando prodotti già collaudati e adattandoli ai gusti e alle esigenze del mercato europeo. 

Diesel e ibrido plug-in

La gamma iniziale si articola su due varianti principali, pensate per coprire esigenze molto diverse. La versione 400D è quella più tradizionale: un diesel 2.3 litri da 190 CV, abbinabile a un cambio manuale a sei rapporti oppure a un automatico a otto marce. Una meccanica collaudata, pensata per chi cerca coppia, affidabilità e capacità di carico.

Accanto a lei arriva la 400 PHEV, che segna un netto cambio di passo tecnologico. Qui il motore turbo benzina 1.5 litri lavora insieme a un sistema elettrico per una potenza complessiva di 429 CV. L’autonomia totale dichiarata è di 1.100 km, con circa 120 km percorribili in modalità elettrica pura. Una proposta che guarda chi risiede lontano dai centri urbani e magari può contare su pannelli solari per abbattere drasticamente i consumi, ma senza rinunce. Entrambe le versioni sono disponibili con trazione posteriore o integrale, per sottolineare la vocazione del progetto.

SUV in arrivo

Nel piano industriale di Santana è previsto anche l’arrivo di SUV e fuoristrada derivati dai modelli della galassia BAIC, gruppo cinese che vanta collaborazioni di primo piano, tra cui quella con Daimler Mercedes. Tra i nomi già citati figurano i BJ40 e BJ30, veicoli dall’impostazione chiaramente off-road, che dovrebbero arrivare sui mercati europei – Italia compresa – a partire dalla metà del 2026. Non solo: l’accordo prevede anche lo sviluppo di modelli esclusivi Santana, basati su piattaforme BAIC ma pensati specificamente per l’Europa.

Prezzi d’attacco

Se i listini italiani non sono ancora ufficiali, i prezzi spagnoli danno un’idea piuttosto chiara della strategia. Il pick-up Santana 400D parte da 29.900 euro, che diventano 34.500 euro per l’allestimento S più ricco e con cambio automatico. La versione plug-in hybrid sale a 44.700 euro, mentre la PHEV S arriva a 49.100 euro.

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