• 31 Dicembre 2025 0:23

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Guida pratica al menù portafortuna di Capodanno: uva sì e gamberi no

Dic 30, 2025

AGI – Alzi la mano chi non mangia lenticchie a Capodanno. Perché portano soldi, così dicevano i nonni, e nel dubbio, un piattino di lenticchie non manca mai allo scoccare della mezzanotte. Anzi, per la precisione, subito dopo il brindisi, nonostante i dolci, i panettoni e simili già ingurgitati, si torna al salato e si va di lenticchie che devono essere abbondanti: più ne mangi e più soldi avrai nel nuovo anno. Qualcuno ha verificato che sia davvero così? Non importa, la tradizione va rispettata, hai visto mai.
Con le lenticchie, abbinamento immancabile, il cotechino o lo zampone, simbolo di prosperità. Perché? Perché il maiale è considerato un animale che ‘avanza’ quindi porta progresso e fortuna.

Ma non finisce qui. Ecco allora le possibili opzioni per chi desidera (e chi non lo desidera?) un 2026 migliore del 2025. Un menù ‘portafortuna’ – o se preferite ‘salva-sfiga’ -per il cenone di Capodanno che unisca alla bontà e al gusto elementi (alimenti) simbolici di buon auspicio. Tentar non nuoce.

Non possono mancare i simboli di ricchezza e abbondanza

Se vogliamo tenerci nell’ambito della ricchezza e dell’abbondanza, non dimentichiamo il melograno: i tanti chicchi simboleggiano ricchezza e prosperità, come le monete. Ma anche fertilità e rinascita: associato a miti antichi (Afrodite), rappresenta il ciclo della vita, con significati di rinnovamento e continuità, specialmente a Capodanno. Oppure ci sono i chicchi di uva, da gustare anche questi rigorosamente allo scoccare della mezzanotte: dovete mangiarne 12 se volete fortuna in ogni mese dell’anno. Attenzione a non sbagliare i conti, potreste rischiare di avere un mese più ‘sfortunello’ degli altri.

E come piatti principali? Il riso trova largo spazio sulle tavole di Capodanno perché, sempre secondo la tradizione, è portatore di felicità, abbondanza e fecondità. Spesso molto quotato è il risotto allo spumante o al prosecco.

Che pesci prendere?

Mentre, sul fronte dei secondi, importante, dicono gli ‘esperti’ del settore, è che si mangi pesce, soprattutto baccalà o salmone. Il motivo? In molte culture il pesce è associato alla fortuna per la sua capacità di nuotare in avanti. Vietata invece (per chi non voglia sfidare la sorte) l’aragosta e tutti i crostacei perché camminano all’indietro e quindi simboleggiano regressione.

La carne?

Via libera al maiale, come detto, che avanza sempre, mentre ‘banditi’ – almeno a Capodanno – pollo o tacchino che ‘grattano via la fortuna con le zampe. E anche tutte le carni bianche che in alcune regioni sono considerate poco propizie per l’anno nuovo. Corollario fondamentale, il peperoncino, che secondo alcuni porta sempre bene.
A fine pasto, spazio alla frutta secca: noci, mandorle e fichi secchi assicurano, sempre secondo i riti culinari di fine anno, ricchezza e lunga vita. E la tradizione chiede che vengano serviti insieme a datteri e frutta candita. Tutto vero? Rituali superstiziosi? Non sappiamo, c’è chi ci crede e chi no, ma nel dubbio… mangiamo. E buon 2026 a tutti. 

 

 

 

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