• 30 Dicembre 2025 8:27

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Saldi al via il 2 gennaio ma pesano i pre-saldi

Dic 30, 2025

AGI – Cresce l’attesa per i saldi di gennaio 2026, appuntamento ormai consolidato e ben noto ai consumatori, e il cui valore si attesta intorno ai 6 miliardi di euro. Ma tra Black Friday e pre-saldi la stagione degli sconti si è progressivamente allungata, finendo per comprimere gli acquisti natalizi. Il conto alla rovescia entra ora nel vivo. Le vendite di fine stagione invernali prenderanno il via il 2 gennaio in Valle d’Aosta e sabato 3 gennaio nel resto d’Italia, con l’eccezione delle Province autonome di Trento e Bolzano, dove vigono regole differenti.

Di fatto, però, gli sconti sono già iniziati: secondo le stime di Confesercenti, quasi 2 milioni di consumatori hanno già effettuato acquisti in offerta durante i “pre-saldi” partiti subito dopo Natale. È quanto emerge da un sondaggio Ipsos realizzato proprio per Confesercenti in vista dei saldi invernali 2026, il primo grande evento promozionale dell’anno e uno dei più rilevanti per dimensioni.

L’impatto dei pre-saldi e il contrasto normativo

Un impatto che, tuttavia, rischia di essere diluito dalle vendite anticipate. Tra il 26 dicembre e l’avvio formale dei saldi si sta infatti consolidando un periodo promozionale “di fatto”, soprattutto nel comparto moda. Offerte e ribassi compaiono in anticipo, spesso attraverso formule riservate alla clientela: “saldi privati”, “pre-saldi”, “winter pre-sale”, “exclusive sales”. Etichette diverse, ma una sostanza comune: sconti che anticipano la data ufficiale di avvio delle vendite di fine stagione. Una dinamica che entra in contrasto con molte normative regionali, le quali vietano promozioni nei 30 o 45 giorni precedenti ai saldi, e che rende meno leggibile il quadro complessivo.

La stagione di promozione continua e l’erosione del Natale

Il trimestre novembre-gennaio si è trasformato in una stagione di promozione continua, sotto la spinta degli outlet e dei canali online, con i negozi tradizionali trascinati nella competizione per non perdere flussi e clientela. In questo contesto, gli acquisti di Natale – in particolare nel settore moda – risultano sempre più schiacciati tra due pressioni contrapposte: da un lato il Black Friday, che anticipa una parte rilevante della domanda; dall’altro i saldi anticipati e le formule di pre-saldo, che intercettano la spesa residua. Due forze, spiega Confesercenti, che spesso operano ai margini delle regole e finiscono per erodere il peso degli acquisti natalizi tradizionali. A questo si è aggiunto il maltempo dei giorni precedenti le festività, che ha penalizzato il last minute, cruciale per i negozi di prossimità.

Trasparenza e revisione della disciplina sulle promozioni

Per l’associazione di categoria, in questo scenario diventa decisivo riportare al centro trasparenza e concorrenza leale. Prezzi e sconti, viene sottolineato, devono essere “chiari, verificabili e comparabili, soprattutto nel digitale e nelle iniziative ‘a platea selezionata'”. Il rischio, avverte l’associazione, è che i saldi perdano progressivamente la loro funzione, trasformandosi in un semplice episodio all’interno di una promozione continua, con effetti di confusione per i consumatori e penalizzazioni per le imprese che rispettano le regole. Da qui la richiesta di una revisione complessiva della disciplina sulle promozioni, per garantire concorrenza leale e pluralismo distributivo.

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