• 26 Dicembre 2025 18:26

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Boom dell’IA: i big tech USA aumentano la ricchezza di oltre 550 miliardi, Musk in testa

Dic 26, 2025

AGI – I manager americani che operano nel settore tecnologico possono a ragione dirsi se non fortunati, di sicuro soddisfatti quest’anno, avendo registrato un aumento del loro patrimonio netto complessivo di oltre 550 miliardi di dollari. È l’effetto della frenesia degli investitori nei confronti delle principali società di intelligenza artificiale. Secondo i dati di Bloomberg, alla chiusura delle contrattazioni a New York la vigilia di Natale, i primi 10 fondatori e amministratori delegati di aziende tecnologiche statunitensi possedevano quasi 2 miliardi e mezzo di miliardi di dollari in contanti, azioni e altri investimenti. La cifra è in aumento rispetto agli 1,9 miliardi di miliardi di dollari all’inizio di quest’anno e arriva mentre l’indice S&P 500 è salito di oltre il 18%.

Al top della classifica, Elon Musk con un patrimonio netto che è aumentato di quasi il 50% a 645 miliardi di dollari.

Il boom dell’intelligenza artificiale e le speculazioni

Secondo i dati riportati dal Financial Times, i leader della Silicon Valley hanno tratto profitto dai fiumi di denaro spesi a livello globale in chip, data center e prodotti di intelligenza artificiale, anche se alcuni dei loro guadagni sono stati ridotti negli ultimi mesi a causa delle preoccupazioni relative a una bolla speculativa alimentata dagli investimenti nell’intelligenza artificiale. “Si tratta di speculazioni correlate al successo dell’intelligenza artificiale”, ha affermato Jason Furman, professore di economia all’Università di Harvard e consulente della start-up OpenAI. “C’è un enorme punto interrogativo sul fatto che tutto questo darà i suoi frutti, ma gli investitori scommettono che sarà così'”. Elon Musk rimane in cima alla lista con un patrimonio netto che è aumentato di quasi il 50% a 645 miliardi di dollari, dopo aver perso solo brevemente la posizione a settembre, quando il fondatore di Oracle Larry Ellison lo ha superato. La ricchezza del miliardario è aumentata vertiginosamente in un anno in cui ha ottenuto un accordo da 1.000 miliardi di dollari con gli azionisti di Tesla e la valutazione della sua azienda spaziale SpaceX è salita a 800 miliardi di dollari.

Gli altri miliardari in classifica

Al secondo posto, dopo Musk, si colloca Larry Page che ha lasciato il ruolo di CEO di Alphabet nel 2019 ma rimanendo azionista di controllo e membro del consiglio di amministrazione, che ha un patrimonio di 270 miliardi di dollari. Al terzo posto Jeff Bezos con 255 miliardi di dollari. Il CEO di Amazon viene poi staccato da poco da Sergey Brin (cofondatore con Page di Google) con 251 miliardi di dollari.

Jensen Huang e il successo di Nvidia

Un altro vincitore del boom dell’intelligenza artificiale è Jensen Huang, fondatore del produttore di chip AI Nvidia, che è cresciuto rapidamente fino a diventare la più grande società quotata al mondo con una capitalizzazione di mercato superiore a 4.000 miliardi di dollari. Si classifica all’ottavo posto tra i dirigenti tecnologici più ricchi degli Stati Uniti con un patrimonio netto di 156 miliardi di dollari.

Le vendite di azioni dei dirigenti

Dai documenti depositati presso la Securities and Exchange Commission, si evince inoltre che Huang ha ceduto quest’anno azioni per un valore superiore a 1 miliardo di dollari, beneficiando dell’ascesa di Nvidia come leader mondiale nella produzione di chip avanzati per l’intelligenza artificiale. Anche Jeff Bezos di Amazon ha venduto quest’anno azioni per un valore di 5,6 miliardi di dollari, mentre Michael Dell ha ceduto azioni per un valore di oltre 2 miliardi di dollari della sua omonima azienda tecnologica.

Performance altalenanti tra i giganti tech

Ottima la performance anche di Larry Ellison, ex CEO di Oracle che ha visto il suo patrimonio netto salire alle stelle grazie alla rivelazione di un accordo da 300 miliardi di dollari tra Oracle e OpenAI per la realizzazione di un data center. Mark Zuckerberg di Meta è sceso in classifica a seguito del recente crollo del prezzo delle azioni del social media, poiché gli investitori sono diventati diffidenti nei confronti delle sue ingenti spese per le infrastrutture di intelligenza artificiale e degli accordi salariali con i migliori ricercatori di intelligenza artificiale. Bill Gates di Microsoft è stato l’unico tra i membri della lista a chiudere l’anno con un patrimonio netto inferiore rispetto all’inizio, poiché ha continuato a vendere le sue azioni del gigante del software per finanziare le sue attività filantropiche.

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