Quando si parla di auto di lusso a noleggio entra in gioco un mix di immagine, prestazione, rischio e regole contrattuali che nel noleggio tradizionale restano in genere sullo sfondo. Il lusso non è solo pelle e cavalli: è soprattutto valore assicurativo elevato, rischio di danni costosi e necessità per l’operatore di selezionare il cliente perché una supercar non è un bene sostituibile come una compatta di flotta.
Ci sono allora nette differenze tra premium (berline e SUV di alta gamma) e supercar (Ferrari, Lamborghini, McLaren) con l’asticella di requisiti e garanzie che sale man mano che sale la posta. Le società specializzate nel noleggio di auto di lusso propongono preventivi su misura e se è vero che questo tipo di servizio è nato e si è sviluppato soprattutto in ambito aziendale, è altrettanto vero che negli ultimi anni sta conquistando spazio anche tra i clienti privati. Molti appassionati sognano di guidare vetture di alta gamma, ma l’elevato costo di acquisto e le spese di gestione sono spesso un ostacolo difficile da superare.
Requisiti e documenti
Sulla carta, alcune società di noleggio generaliste consentono il noleggio già a 18 anni, ma con limiti di categoria e con un supplemento young driver sotto i 25 anni perché il rischio percepito è più alto e viene prezzato. Nel mondo supercar la selezione diventa più rigida: molte policy fissano soglie come 25 anni di età minima, talvolta anche 30 anni per modelli più estremi, e richiedono patente conseguita da almeno 3 anni insieme a garanzie finanziarie.
In relazioni ai documenti da presentare al noleggiatore, la base è semplice e non cambia quasi mai: patente, documento d’identità e carta di credito o comunque uno strumento di pagamento accettato dal locatore. Poi arriva la parte che crea problemi ai clienti stranieri e talvolta anche agli italiani: la questione della patente internazionale. In alcune situazioni non è obbligatoria in senso assoluto, ma può essere richiesta o comunque raccomandata se la patente non è facilmente interpretabile nel Paese di noleggio o se l’operatore adotta policy prudenziali.
La barriera d’ingresso tra carta di credito, pre-autorizzazione e deposito
Per capire perché tanta gente potrebbe “sulla carta” noleggiare una supercar ma poi non ci riesce bisogna guardare alla carta di credito e al deposito. Il settore vive di pre-autorizzazioni e garanzie: l’operatore blocca una somma a tutela di danni, franchigie, extra chilometrici, penali e costi accessori, e se il plafond non regge, il noleggio salta anche se si possiedono tutti i requisiti anagrafici.
Qui va chiarito un punto che molti automobilisti scoprono tardi: non si sta pagando quella cifra, ma la stanno bloccando, e nel frattempo quel denaro o quel plafond smette di essere disponibile per alberghi, voli, cauzioni di hotel e spese del viaggio.
Quanto costa noleggiare un’auto di lusso
Uno dei vantaggi principali del noleggio a lungo termine è proprio la certezza del costo totale per l’intera durata del contratto. A cui si aggiunge l’eliminazione di ogni incombenza burocratica legata all’acquisto e alla gestione dell’auto. Il noleggio permette di vivere l’esperienza di una vettura di alta gamma per un periodo definito, anche senza anticipo, salvo diverse condizioni previste da alcune società.
I prezzi nel noleggio di lusso non sono una tabella universale perché cambiano con città, stagionalità, giorni minimi, chilometri inclusi, coperture e modello, ma qualche riferimento reale si trova nei listini pubblici degli operatori. Per dare un ordine di grandezza ci riferiamo a tariffe attorno a 950 – 1.000 euro al giorno per modelli di fascia alta e performance. Quando si entra su modelli più estremi o pacchetti con chilometraggi e durate diverse, i numeri possono salire anche a 2.400 euro per 1 giorno con 150 chilometri, e poi scendono su più giorni, segnale tipico di un pricing che premia la durata ma tiene stretto sui chilometri.
Nel noleggio tradizionale l’automobilista è abituato a pacchetti più elastici, ma sulle supercar è normale trovare limiti di km e costi extra molto tutt’altro che secondari perché l’usura e il rischio si misurano anche così. Questo è il motivo per cui i contratti parlano quasi ossessivamente di chilometri inclusi, perché per l’operatore è una variabile di controllo del rischio e per il guidatore è una variabile che decide se il noleggio resta un capriccio gestibile o diventa un buco nel budget.
Rc auto, franchigie e kasko
Se molti automobilisti si tranquillizzano con la parola assicurazione, nel lusso la domanda corretta è: “Quanta parte del danno resta comunque a me?”. Nel lessico del noleggio di fascia alta, franchigia e scoperto rischiano di essere confusi, ma per il portafogli sono due concetti diversi. La franchigia è una cifra fissa che resta a carico del conducente in caso di danno coperto mentre lo scoperto è una percentuale del danno che si paga comunque, e su una supercar anche una percentuale piccola diventa in fretta un numero grande.
Il punto è che alcune formule pubblicizzano kasko o coperture complete ma poi lasciano in piedi una franchigia alta oppure escludono alcune parti del veicolo. Qui cade l’illusione del tutto coperto. La riga che conta nel contratto non è il nome della copertura, ma la frase dove si definisce l’importo massimo di tua responsabilità economica. Nel noleggio di lusso c’è poi l’ossessione della tracciabilità. Significa che l’intestatario del contratto, il conducente principale e la carta usata come garanzia devono essere coerenti perché l’operatore vuole ridurre frodi e contestazioni.
Le aree dove nasce il contenzioso più frequente
Con le auto di lusso si entra in una zona in cui un danno banale, che su un’utilitaria sarebbe un fastidio, diventa una spesa consistente. I cerchi in lega di grandi dimensioni, gli pneumatici ribassati e le parti basse del sottoscocca sono i primi a pagare il prezzo di marciapiedi, rampe ripide, pavé e buche: sono gli scenari urbani in cui spesso si usa una vettura da sogno.
Molti contratti trattano in modo rigido i danni a gomme e cerchi oppure li considerano in modo separato rispetto alla kasko generica. Qui rischia di nascere la frizione: il cliente pensa di essere coperto, l’operatore gli mostra una clausola e la discussione si sposta sul perimetro della copertura. Per ridurre il rischio conta la prudenza di guida, certo, ma conta anche farsi spiegare prima se cerchi e pneumatici sono inclusi o se restano una voce a carico del locatario.