La lotta finale tra Lando Norris, Max Verstappen e Oscar Piastri ha entusiasmato i fan che, nella migliore delle ipotesi a metà campionato, avevano immaginato un testa a testa tra i due driver della McLaren. Dopo la conquista del mondiale costruttori nel 2024, il team di Woking si è confermato al vertice con una monoposto spaziale. La MCL39 è stata la migliore vettura per l’intero arco della stagione, proiettando Norris e Piastri quasi sempre ai vertici della griglia.
Una stagione piena di colpi di scena
L’australiano, salvo il passo falso al debutto a Melbourne, era partito bene e aveva inanellato 8 podi consecutivi nelle prime 9 gare. Dopo il quarto posto di Montreal il numero 81 della McLaren aveva aperto un nuovo filotto di 6 podi di fila. Con 7 vittorie e un bottino di punti considerevole, dopo la tappa di Monza, sembrava il favorito assoluto per diventare campione del mondo. A soli 24 anni aveva dimostrato una maggiore costanza rispetto a Norris, ma da Baku in avanti si è eclissato, salendo sul podio solo nelle due tappe finali in Qatar e ad Abu Dhabi.
Lo scarso rendimento di Piastri aveva riacceso una speranza nel cuore di Max Verstappen. Dopo l’errore di Barcellona e il ritiro in Austria, a causa di un crash con Antonelli, il figlio d’arte di Jos sembrava fuori dalla lotta al titolo. Il distacco di punti dal leader papaya non era il suo unico problema. La RB21 non era più all’altezza tecnicamente di sfidare i principali competitor per le prime posizioni. Persino il talentuoso olandese della Red Bull Racing aveva cominciato, nella fase centrale del calendario, a far fatica a salire sul podio. La svolta inaspettata a Zandvoort con l’apertura di un ruolino di marcia di sei vittorie, due secondi posti e due medaglie di bronzo hanno portato la contesa sino all’ultimo atto di Abu Dhabi. La lunga rincorsa di Max si è conclusa a soli 2 punti dal vincitore del campionato.
Lando Norris ha sempre dimostrato velocità in pista, ma senza un pieno controllo delle sue emozioni. Ha lavorato molto su sé stesso per trovare la giusta concentrazione per la rimonta finale sul teammate. Nelle ultime tappe è stato impeccabile, sfruttando i blackout di Piastri. Le vittorie in Messico e in Brasile gli hanno dato il boost finale per gestire le ultime uscite stagionali. Dopo la squalifica di Las Vegas e il quarto posto in Qatar avrebbe potuto ricrollare psicologicamente sotto le pressioni della Red Bull Racing. Lando non si è scomposto e, nel GP di Abu Dhabi, ha gestito bene le gomme e controllato gli avversari. Non ha avuto bisogno di chiedere piaceri a Piastri e ha chiuso con un terzo posto che gli è valso il suo primo riconoscimento iridato nella massima serie dell’automobilismo.
I top 3
Lando Norris: 9 – Chi vince ha sempre ragione, ma dovrà ancora lavorare tanto per un 10 in un pagellone finale. Con un’astronave ha rischiato di perdere la più grande occasione della sua vita e, un campione stagionato, avrebbe chiuso prima la contesa. Sette vittorie, sette pole position, due Sprint Race e tanta voglia di primeggiare hanno fatto la differenza. Lando ha sfruttato gli insegnamenti del 2024 e non si è fatto intimorire dalla forza di Verstappen. Ha spesso spostato l’attenzione sui rivali per poi trovare il guizzo giusto e vincere a modo suo. Che campione sarà in futuro? Nella prossima stagione la Formula 1 cambierà radicalmente e non sarà scontato confermarsi al top. Pur non essendo un pilota appariscente in pista, nel 2026 rappresenterà un punto fermo per il team di Woking in cerca di una continuità anche con le nuove regole tecniche. In 152 GP il nativo di Bristol ha vinto 11 gare, ma sono bastate per entrare nella leggenda.
Max Verstappen: 8,5 – La remuntada finale è stata iconica con sprazzi di talento puro che hanno portato molti esperti a paragonarlo a Michael Schumacher. Se dotato di una buona vettura l’olandese è irrefrenabile, limitando al minimo le sbavature ed estraendo sempre il massimo potenziale. Nonostante sia stato detronizzato, il 2025 finirà per essere ricordato per una delle sue migliori annate in F1, tuttavia il titolo gli è sfuggito anche per colpe sue. Verstappen non ha perso la tendenza a demoralizzarsi quando le cose non girano per il verso giusto. Lo aveva fatto anche nel 2022, a inizio stagione, quando la Ferrari con Leclerc sembrava poter prendere il largo. Se non avesse mollato in alcune sfide centrali del campionato avrebbe potuto mettere ancor più pressione sui papaya boys. Pesano nel computo generale alcuni errori commessi e sorpassi mancati, oltre allo sfortunato crash con Antonelli al RB Ring, ma se avesse vinto il suo quinto riconoscimento iridato di fila si sarebbero inchinati tutti.
Oscar Piastri: 7,5 – La stagione dell’australiano si può dividere in un 9,5 nella prima parte e in un 5,5 nella fase clou in volata. La media fa 7,5 e forse non rende giustizia alla cavalcata di un giovane che ha sfiorato l’impresa. Era apparso più solido e concentrato rispetto a Norris, ma i conti si fanno alla fine e il numero 81 ha mostrato delle lacune preoccupanti. Gli sarebbe bastata una amministrazione regolare nelle ultime 8 sfide della stagione per laurearsi campione in scioltezza. Troppi weekend incolori e inutili polemiche hanno rovinato il suo 2025. Il terzo posto finale alle spalle sia di Norris che di Verstappen ha rappresentato la beffa più sorprendente dell’anno.
I flop 3
Lewis Hamilton: 4 – Sarà anche sua l’unica vittoria Ferrari della stagione, nella SR della Cina, ma gli obiettivi alla vigilia erano molto diversi. L’anglocaraibico avrebbe dovuto alzare il livello esperienziale rispetto a Carlos Sainz, ma è sembrato l’ombra di se stesso al volante della SF-25. L’ex alfiere di punta del team di Brackley ha concluso per la prima volta in carriera senza un podio domenicale. Leclerc (voto 7) è riuscito a tenere in alto il Cavallino con 7 piazzamenti nei primi 3, dando sempre il massimo. Questa sensazione con Hamilton non si è mai percepita. A 40 anni suonati ha incassato uno stipendio faraonico senza meriti, mostrando solo sprazzi del fenomeno che impressionò con McLaren e Mercedes. Per ora è tra i peggiori investimenti nella storia della F1, non solo della Scuderia.
Yuki Tsunoda: 3 – Un Lawson demolito da Max Verstappen era assolutamente nelle attese. Il giapponese, alla quinta stagione in F1, ha dimostrato di non poter più essere una risorsa per la Red Bull Racing. Con soli 33 punti totalizzati in classifica ha chiuso una penalità paradossale ad Abu Dhabi nel tentativo fallito di infastidire Norris. Sarà sostituito da Hadjar che è stato il miglior rookie della stagione, davanti in classifica anche a Oliver Bearman, futuro driver della Ferrari.
Franco Colapinto: 0 – Zero come i punti ottenuti in classifica. L’Alpine è meritatamente il fanalino di coda della graduatoria costruttori, ma l’argentino ci ha messo del suo. Dopo aver sostituito Jack Doohan non ha mai sfiorato la zona punti, accusando un clamoroso gap rispetto al compagno di squadra. Il team transalpino ripartirà da Gasly e dall’argentino, nel 2026, ma dovrà mettere in pista una monoposto all’altezza della gloriosa storia sportiva del marchio.