• 24 Dicembre 2025 22:23

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L’Antitrust indaga sulla trasparenza dell’autonomia elettrica dichiarata

Dic 24, 2025

La mobilità elettrica italiana entra in una nuova fase, più trasparente, più consapevole, più vicina al consumatore. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha appena chiuso quattro procedimenti istruttori che hanno visto protagonisti Stellantis Europe, Tesla Italy, BYD Industria Italia e Volkswagen Group Italia. L’obiettivo? Accertare se le informazioni fornite ai clienti fossero realmente chiare, complete e affidabili: autonomia dichiarata, perdita di capacità delle batterie e garanzie convenzionali. Una verifica che rivela quanto, ancora oggi, il mondo dei veicoli elettrici resti permeato da promesse teoriche, valori di laboratorio e messaggi spesso difficili da decifrare per chi si avvicina per la prima volta a questa tecnologia.

Revisione radicale

In una nota ufficiale, l’Antitrust ha annunciato gli impegni vincolanti assunti dai quattro colossi dell’automotive: una revisione radicale dei contenuti pubblicati sui siti web, destinata a rendere trasparente ciò che fino a oggi appariva come un mondo complesso, quasi criptico, fatto di sigle tecniche, dati parziali e stime ideali. Un atto di chiarezza, che più che un semplice obbligo normativo sembra quasi un gesto di responsabilità verso il cliente, spesso lasciato a interpretare numeri e percentuali senza strumenti adeguati a comprendere la realtà.

Autonomia chilometrica, batterie e garanzie: i nodi fondamentali di questa rivoluzione digitale. Le aziende dovranno non solo fornire il valore teorico dei chilometri percorribili con una carica completa, ma anche spiegare i fattori che possono influenzare queste prestazioni: clima, stile di guida, condizioni stradali, età della batteria. Non un dato freddo, isolato, ma un quadro completo che permetta al consumatore di capire cosa aspettarsi realmente. Una sezione dedicata offrirà inoltre informazioni precise sul degrado delle batterie e sulle condizioni delle garanzie convenzionali, elementi finora trattati in modo marginale, ma cruciali per chi acquista un’auto elettrica con l’aspettativa di affidabilità e durata nel tempo.

Ma non è tutto. Un ulteriore strumento digitale, una sorta di simulatore di autonomia, permetterà di calcolare in modo indicativo l’effetto delle diverse modalità di utilizzo del veicolo, consentendo confronti concreti tra modelli diversi. Il consumatore potrà così vedere, quasi in tempo reale, come accelerazioni frequenti, viaggi in autostrada o percorsi urbani influenzino il chilometraggio e la salute della batteria. Un approccio pragmatico che mette in discussione il tradizionale linguaggio marketing, troppo spesso fatto di valori ideali e scenari perfetti, e introduce l’utente nella realtà concreta del mondo elettrico.

Nuovi parametri da rendere noti

Il tutto dovrà essere implementato entro 120 giorni, con un’attenzione particolare al miglioramento dell’efficienza delle batterie. L’Antitrust ha indicato anche un aumento della soglia dello State of Health, parametro che misura lo stato complessivo della batteria: un gesto concreto che trasforma le parole in numeri tangibili e consente ai clienti di verificare l’effettiva durata dei propri investimenti. In questo modo, la tecnologia non resta più un concetto astratto, ma diventa misura reale, esperienza quotidiana e strumento di scelta.

Questa iniziativa dell’Antitrust segna un momento importante per la mobilità elettrica in Italia: non più solo sogno di sostenibilità o promessa futuristica, ma sistema regolato, trasparente, a misura di chi guida. Stellantis, Tesla, BYD e Volkswagen si trovano così davanti a una sfida: quella di comunicare con chiarezza la complessità tecnica, trasformando il marketing in informazione e la tecnologia in esperienza verificabile.

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