AGI – Cosa c’è di più rassicurante per un anziano, spesso solo, della figura di un carabiniere che si presenta a casa. E se poi il sedicente carabiniere, in divisa o con un semplice distintivo, con il tono amichevole che chiede notizie sulla salute, sull’abitazione e dice di voler fare un giro per verificare che non ci siano pericoli. L’anziano lascia fare, si fida e poi si ritrova derubato di denaro, gioielli e altri valori. Un copione recitato più e più volte che ha dato sempre buoni frutti, almeno in dieci casi, quelli scoperti da carabinieri veri. 21 persone sono accusate a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di furti, ricettazione, riciclaggio e autoriciclaggio. La procura di Milano ha emesso un’ordinanza nei confronti dei 21 soggetti: per 6 è stata disposta la custodia cautelare in carcere, uno era già detenuto per altro, 9 sono finiti agli arresti domiciliari e 5 sono stati sottoposti all’obbligo di dimora.
L’indagine ‘Altro mondo’, svolta dal Nucleo Investigativo di Milano e coordinata dalla Procura, è iniziata nel 2023, dopo una serie di furti, rapine e truffe commessi ai danni di anziani con la tecnica del finto carabiniere. Il contatto con le vittime sempre anziane e colte nel loro rientro solitario a casa avveniva con l’utilizzo da parte degli indagati di materiale e segni distintivi delle forze dell’ordine per confonderle e disorientarle e per accedere più agevolmente all’interno delle abitazioni e derubarle in pochi attimi, senza dar loro la possibilità di rendersi conto di quanto stesse accadendo.
Base operativa e crimini ricostruiti
I presunti responsabili avrebbero avuto la loro base operativa nel quartiere di Muggiano, alla periferia ovest di Milano. “Nello specifico”, riferiscono i carabinieri, “sono state ricostruite le responsabilità in ordine a 12 furti, di cui 10 commessi con la tecnica del “finto carabiniere”, 15 episodi di ricettazione, 8 di riciclaggio e 2 di autoriciclaggio commessi tra l’Italia, la Svizzera e il Belgio“.