• 12 Dicembre 2025 17:36

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Ferrari 2026, Vasseur ha una data di scadenza sulle spalle

Dic 12, 2025

Il team principal francese della Ferrari ha cercato di smorzare le critiche verso la Scuderia per tutta la stagione. Se l’intento era quello di proteggere il gruppo di lavoro, non ha funzionato affatto, perché la frustrazione dei tifosi è cresciuta a dismisura. La Rossa non conquista un titolo piloti da diciotto anni e il tempo massimo è finito. Vasseur deve prenderne atto, perché un altro fallimento darebbe il via alla catastrofe sportiva.

Ferrari: la miriade di scuse nutre la confusione organizzativa futura

Ripercorrendo la stagione 2025, si devono evidenziare le carenze della SF-25: fin dai test in Bahrain la SF-25 era inaccettabile, e in poche gare McLaren aveva già accumulato un vantaggio di cento punti. Troppi limiti strutturali, minimizzati in piccola parte dopo la pausa estiva. Momenti più positivi, come le prestazioni di Austin, Messico e Azerbaijan che vanno presi come episodi isolati, che di fatto non hanno cambiato il quadro generale delle cose.

E non si possono giustificare le difficoltà come ha fatto Vasseur. Troppo comodo pensare alla natura moderna della F1, estremamente serrata, dove un decimo di secondo può determinare dieci posizioni. Un piccolo errore in qualifica può far passare dalla sesta alla sedicesima posizione? Può pure essere. Ma in 24 Gran Premi più sei Sprint Race, la Ferrari ha chiarito solo un fattore: il progetto 2025 era fallimentare.

Il transalpino ha pure parlato della convergenza di prestazione, attribuendola in buona parte all’allocazione sul lavoro nella galleria del vento, scenario che ha favorito i team più arretrati sulla griglia. Anche questo è realtà, ma McLaren e Red Bull hanno saputo un alto livello, come Mercedes in tante occasioni, malgrado come il team italiano abbiano dovuto affrontare questo tipo di tematiche. Le scuse di Vasseur fanno acqua da tutte le parti.

Vasseur: sviare le indagini non migliora il futuro

Il prossimo anno il divario dovrebbe aumentare tra le varie scuderie? Probabilmente si. È questo il monito lanciato da Frederic Vasseur, convinto che il nuovo ciclo normativo metterà in scena questo tipo di panorama tecnico. Senza dubbio un cambio regolamentare di tale portata apre a scenari del tutto inattesi, una strategia peraltro fortemente voluta da Liberty Media e diretta da Stefano Domenicali in maniera impeccabile.

Ma il team principal della Rossa non può spostare l’attenzione su fattori esterni eludendo di riflesso le mancanze interne. Parlare di un futuro dove non ci saranno questi problemi per giustificare il passato di esito negativo non è corretto. Leclerc gli dà piena fiducia, e sostiene che per rendere effettivo il metodo Vasseur serva tempo che di fatto il francese non ha. Sì, perché parliamoci chiaro: un ulteriore passo a vuoto sarebbe fatale per Fred.

E non potrebbe essere altrimenti. L’analisi “non critica” verso se stessi del team principal transalpino non fa ben sperare. La decisione di fermare gli sviluppi 2025 per concentrarsi sul 2026 è solo la punta dell’iceberg di grandi problemi. Troppe cose non hanno funzionato, e limitarsi a giustificare errori isolati senza vedere il fallimento totale della stagione non sembra l’approccio mentale corretto verso un domani migliore.

L’inutilità di Hamilton è colpa della Ferrari

Quanto letto si collega direttamente a Lewis Hamilton. L’inglese ha cercato di trasferire in Ferrari la cultura del lavoroaccumulata in Mercedes, proponendo dossier e nuove metodologie. Atteggiamento che si è scontrato con la resistenza interna e la mentalità del “Qua si è sempre fatto così”. Il britannico ha guidato una vettura molto fragile, sopportando un ambiente lavorativo poco incline al cambiamento.

Lewis può cambiare le sorti di un team? Evidentemente no, se invece di guidare deve trasformarsi in ingegnere, capo reparto e/o amministratore delegato. Senza dubbio tutte queste decisioni non spettano a lui, e anche per questo sappiamo che il team di Maranello non lo ha ascoltato per nulla. A questo punto ci si pone una domanda: perché l’inglese doveva essere un valore aggiunto anche fuori dall’auto e non lo è stato?

Di chi è la colpa? Se avesse superato in prestazione il compagno di squadra, il team italiano avrebbe considerato diversamente le sue indicazioni? No, non sarebbe cambiato nulla. I consigli di Hamilton potrebbero fare comodo eccome alla Rossa, ma al di là del fatto che il team lo abbia ascoltato o meno, il fattore preoccupante è che un pilota debba sentirsi spinto a correggere le impostazioni lavorative di un team.

Lewis non vuole fare il team principal, ma se la sua frustrazione lo porta a insistere per tutto il mondiale sempre sullo stesso tasto, è evidente quante lacune abitino Via Abetone Inferiore 4. Il contributo di un pilota risulta efficace quando un reparto tecnico è pronto a recepirlo. Si spera che partendo da un foglio bianco Vasseur abbia capito come organizzare un futuro che, se nuovamente fallimentare, potrebbe essere molto corto per lui.

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