• 6 Dicembre 2025 14:57

Corriere NET

Succede nel Mondo, accade qui!

La Fed taglierà i tassi dello 0,25%, ma resta cauta sul futuro

Dic 6, 2025

AGI – La tanto attesa riunione della Federal Reserve statunitense di dicembre è alle porte e si prevede che sarà una delle più controverse degli ultimi anni. Cinque dei 12 membri votanti del Federal Open Market Committee hanno espresso opposizione o scetticismo riguardo a un ulteriore allentamento, mentre tre membri del Consiglio dei governatori con sede a Washington sono favorevoli a un taglio. Dal 2019 il Fomc non ha avuto più di tre dissensi in una riunione, e ciò è accaduto solo nove volte dal 1990.

Le grandi banche Usa, Morgan Stanley, JPMorgan e BofA Global Research dicono tutte di aspettarsi che la Fed mercoledì effettuerà un taglio dei tassi di un quarto di punto percentuale e i mercati scontano al 95% una simile ipotesi.

Il nuovo taglio dei tassi a gennaio e ad aprile

Tuttavia in precedenza, tutte e tre le società di brokeraggio si aspettavano che la banca centrale americana avrebbe mantenuto stabile il costo del denaro a dicembre. “Sembra che abbiamo agito troppo velocemente – spiegano gli strateghi di Morgan Stanley – Ancora adesso ci aspettiamo che alla riunione Fed ci saranno dissensi e pensiamo che il presidente Powell probabilmente dirà che dopo questo taglio ulteriori riduzioni dei tassi avranno un livello di difficoltà più elevato”.

Inoltre Morgan Stanley prevede ora che la Fed ridurrà i tassi sia a gennaio, sia ad aprile di 25 punti base, portandoli a un tasso terminale del 3-3,25%, una previsione anche questa rivista rispetto a quella precedente, che prevedeva un taglio a gennaio, aprile e giugno, cioè tre tagli, che poi è quello che al momento si aspettano i mercati.

Le previsioni degli esperti sulla politica monetaria

“Ci aspettiamo che il Presidente Powell segnali che la fase di ricalibrazione della politica monetaria è ormai completata. Eventuali ulteriori aggiustamenti saranno valutati di volta in volta e basati sui dati in arrivo“, hanno affermato gli strategist. Jeremiah Buckley, gestore del portafoglio azionario di Janus Henderson, ha affermato che la riunione di dicembre non avrà molta importanza per i mercati nel lungo termine. “Certo, potrebbe esserci una certa volatilità a breve termine, ma ciò che accadrà nella prima metà del 2026, credo, conterà più di dicembre”, ha aggiunto. Per questo Tony Roth, CIO del Wilmington Trust, non prevede che Wall Street e le altre Borse subiranno grandi variazioni se la Fed taglierà i tassi. “La mossa della Fed è ormai consolidata”. E sulle indicazioni per il futuro, ha aggiunto Roth, “credo che saranno piuttosto cauti. Parleranno di dipendenza dai dati“.

Il ritardo dei dati economici complica le decisioni

A complicare le decisioni della Fed c’è un arretrato di dati economici. Lo shutdown governativo di 43 giorni, il più lungo della storia, ha ritardato la pubblicazione dei dati sull’occupazione di novembre al 16 dicembre, dopo la riunione dei policymaker. Il tasso di disoccupazione di ottobre rimarrà sconosciuto, poiché lo shutdown ha impedito la raccolta dei dati per l’indagine sulle famiglie utilizzata per calcolarlo. Sebbene un po’ datati, i dati del Job Openings and Labor Turnover Survey, previsti per il 9 dicembre, offriranno ai mercati uno sguardo sulle tendenze del mercato del lavoro di ottobre, in particolare sui licenziamenti, nel contesto attuale di basse assunzioni e bassi licenziamenti.

Il dissenso interno alla Fed e il rischio di non taglio

Alcuni osservatori non credono che le probabilità di un taglio siano così alte come lasciano intendere i mercati e sono più interessati alle dichiarazioni di Powell e a quanto sarà serrato il voto sulla politica monetaria. “Non crediamo che ci sia ancora nulla di definitivo”, ha affermato David Seif, capo economista per i mercati sviluppati di Nomura. “Quindi, credo fermamente che il mercato stia sottovalutando il rischio che la Fed decida di non tagliare i tassi nella riunione di dicembre”. Inoltre secondo Seif, più che il taglio in sé, mercoledì sarà interessante soprattutto “verificare, nel caso di un taglio, quanto dissenso ci sia”. Poiché, con quattro presidenti regionali che si avvicendano, la loro posizione rivelerà quanta indipendenza intendono affermare e quanta pressione eserciteranno sulla Fed. “Perché in realtà – aggiunge – questo non indica solo cosa sono disposti a fare contro il presidente Powell, ma anche cosa sono disposti a fare contro il successore di Powell alla presidenza”.

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. Guarda la Policy

The cookie settings on this website are set to "allow cookies" to give you the best browsing experience possible. If you continue to use this website without changing your cookie settings or you click "Accept" below then you are consenting to this.

Close