Una gara che si preannuncia super difficoltosa: così potremmo definire il Gran Premio del Qatar, dove l’obiettivo è fare il meglio possibile dopo una qualifica horror messa in piedi nel sabato di Lusail. Ogni modifica alla vettura non è servita a nulla, perché la SF-25 ha continuato imperterrita a mostrare le medesime lacune, peraltro insanabili. Alla bandiera a scacchi Leclerc è solo ottavo, mentre Hamilton risale sino alla piazza numero 12.
Ferrari recupera posizioni con Lewis
Tutto è pronto per partire, si attende solo il semaforo verde per il giro di installazione. Realizzati i soliti controlli sulle monoposto, corredati dagli ultimi ragguagli su come gestire le fasi di partenza, finalmente si parte per la procedura che andrà a comporre la griglia di partenza. Il team di Maranello sdoppia la strategia in partenza: Lewis parte con le gomme Soft per recuperare posizioni, mentre Charles sceglie le Medium.
Leclerc parte bene, recupera una posizione ma poi la perde per una sbandata nel primo settore. Lewis invece sfrutta appieno il grip delle Pirelli a banda gialla e mette dietro tre vetture. Il monegasco sta cercando di essere molto aggressivo, mettendo pressione a Gasly e Hulkenberg, che davanti a lui stanno lottando per l’ottava posizione. Idem per il sette volte campione del mondo, che però deve stare attento a non consumare troppo le gomme.
Adami si apre in radio e indica le curve 9 e 12 dove risparmiare le coperture. Sull’altro ferrarista si lavora pure sull’impianto frenante per gestire le fasi di ingresso. Anche per lui, sebbene in maniera minore, alla 12 è importante non spingere troppo in percorrenza, evitando di immettere un quantitativo di energia extra sulle mescole. Al passaggio numero 7 le posizioni restano cristallizzate.
Ferrari effettua la doppia sosta
Un primo giudizio sulla SF-25: emerge il sottosterzo e la facilità con cui la vettura tende a sbandare. Anche per questo si lavora parecchio sui tools con il volante, nel tentativo di gestire la rotazione delle monoposto italiane. Al giro successivo ecco la Safety Car per un incidente di Hulkenberg: Ferrari prende la palla al balzo e richiama ambedue i piloti. Lewis passa alle Medie, mentre per Charles un set di Pirelli a banda gialla nuove.
Nel frattempo arrivano dei ritocchi al carico per stabilizzare maggiormente l’auto. Il monegasco è nono dietro alla Mercedes di Russell, mentre l’ex Mercedes perde una posizione slittando alla quattordicesima. La gara riparte e non succede nulla. Le due Rosse sono nel traffico e non sembrano avere il passo per attaccare, considerando pure i soliti trenini DRS che non aiutano di certo.
Interessante notare come i diversi comandi sul volante, per quanto riguarda Charles, non portino alcun vantaggio in certi punti della pista per gestire le mappature preimpostate relative a freni e differenziale. La conferma arriva dalla radio, dove Bozzi suggerisce di non usarli più nel secondo settore, visto che, di fatto, non apportano le migliorie studiate sulla carta. Tutto normale per la Ferrari…
Ferrari trascina le due SF-25 senza obiettivi
Dieci giri più tardi non cambia nulla. Lewis non ha il passo per avvicinare Albon e tentare l’attacco, idem per Charles, sebbene nel suo caso sia più vicino alla Mercedes dell’inglese. Ci sono pure dei micro bloccaggi da gestire, mentre l’auto continua a sbandare a centro curva in più di una situazione. Come era prevedibile, almeno per ora, ambedue le vetture italiane stanno lottando per portare le vetture al traguardo senza velleità.
Fanno sapere ai ferraristi che hanno ancora a disposizione 6 giri prima della sosta obbligatoria, in quanto la Pirelli ha deciso di non estendere il singolo stint a più di 25 tornate. Resta da capire se la Rossa farà ancora un doppio cambio o sceglierà giri diversi per farlo. In teoria ci sono circa 6 secondi che dividono le Rosse, e senza un problema al pit stop, le soste si possono effettuare nello stesso passaggio.
Chiedono ai ferraristi di usare tutte le gomme visto la sosta imminente, proprio mentre Charles si lamenta della vettura che non gira, idem Hamilton. Inoltre, viene chiesto di indagare su Russell, che sembra andare oltre i track limits spesso. La sosta va bene: l’inglese ha Medium nuove, mentre quasi tutti passano alle Hard come il suo compagno di squadra. Si tratta dell’ultimo cambio gomme dei ferraristi, che possono arrivare a fine gara.
Ferrari chiude un’altra gara imbarazzante
Nell’ultimo stint di gara non succede assolutamente nulla. In radio si parla parecchio: gli ingegneri di pista continuano a suggerire provvedimenti che però non portano alcun tipo di beneficio. La Ferrari SF-25 in versione Lusail è pessima e lo è stata per tutto il fine settimana di gara. Per aggiungere qualcosa, possiamo dire che negli ultimi giri Charles ha provato ad avvicinarsi alla Mercedes di Russell senza però avere successo.
Per Lewis invece non c’è nemmeno il gusto di seguire da vicino gli scarichi della Williams di Albon, che ha più passo di lui. A tre giri dalla fine HAdjar buca una gomma e i ferraristi guadagnano una pozione. Detto questo, il weekend che finalmente è giunto alla fine, dove sostenere che la Rossa non ci ha capito praticamente nulla è molto onesto. Testa ad Abu Dhabi, dove andrà in scena l’ultima apparizione di una monoposto di Formula 1, che con molto piacere i piloti della Rossa accomoderanno in cantina.
GP Qatar, classifica finale:
Max Verstappen (Red Bull)
Oscar Piastri (McLaren)
Carlos Sainz (Williams)
Lando Norris (McLaren)
Andrea Kimi Antonelli (Mercedes)
George Russell (Mercedes)
Fernando Alonso (Aston Martin)
Charles Leclerc (Ferrari)
Liam Lawson (Racing Bulls)
Yuki Tsunoda (Red Bull)