• 5 Dicembre 2025 23:01

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Bici elettriche truccate sfrecciano nei centri urbani: il pericolo

Nov 29, 2025

Da diversi anni nel nostro Paese hanno preso piede le cosiddette e-bike, ovvero le biciclette a pedalata assistita. Si tratta di mezzi che uniscono all’azione propulsiva umana anche la spinta di un piccolo motore. Questo genere di bici esistono da anni, ma nell’ultimo periodo, complice l’exploit dell’elettrico, hanno trovato nuova linfa. Purtroppo però, capita sempre più spesso, che alcune di queste e-bike vengano modificate e rese dei veri e propri piccoli scooter. A Verona, ad esempio, nei giorni scorsi, sono stati scovati diversi mezzi truccati.

Il banco prova mobile della Motorizzazione civile è stato utilizzato sul piazzale dello stadio Bentegodi per testare alcune e-bike fermate. È venuto fuori che molte di queste erano state modificate per permettere al conducente di superare la soglia prevista dalla legge dei 25 km/h. I cambiamenti non erano legati al solo motore, ma anche ad altre componenti della bici, come ad esempio le manopole che da fisse sono state trasformate in mobili per permettere di accelerare.

Cosa dice la legge

La legge che regola al momento le e-bike, prevede che il loro motore debba assistere la pedalata e disattivarsi quando si superano i 25 km/h o quando si smette di pedalare, inoltre non deve superare i 250 watt. Quando viene a mancare uno di questi tre paletti, allora il mezzo in questione diventa a tutti gli effetti un ciclomotore. Questo comporta una serie di obblighi come: l’immatricolazione, la targa, l’assicurazione, la patente, la revisione e il casco.

Le sanzioni a tal proposito sono davvero pesanti e gravissime. Chi sblocca il motore rischia sino a 5.100 euro di multa, ma non è tutto. La contravvenzione, infatti, può arrivare a superare i 7.000 euro sommando tutte le altre violazioni accessorie come: guida senza patente, assenza della copertura assicurativa e mancata immatricolazione. A quel punto poi scatta anche il sequestro finalizzato alla confisca.

In una sola giornata di controlli a Verona, su 78 mezzi fermati, è venuto fuori che il 32% non era a norma ed è finito sotto sequestro. I sanzionati inoltre dovranno pagare delle multe per 162.000 euro. I casi che sono venuti fuori da questo controllo sono i più disparati. Alcuni avevano comprato online la patente per pochi euro. Altri, invece, hanno mostrato agli agenti presunti contratti d’acquisto che erano in realtà liberatorie fatte firmare dai venditori per spogliarsi da ogni eventuale responsabilità futura sul mezzo. Infine, c’è anche chi utilizza queste bici truccate perché sprovvisto di patente dopo averla persa in passato per alcol, droga o punti esauriti.

Un problema che attanaglia tutta Italia

Usare questi mezzi truccati è davvero molto pericoloso. Per prima cosa perché le e-bike sono studiate per viaggiare sotto i 25 km/h, inoltre i conducenti sono completamente privi di qualunque mezzo di sicurezza e scoperti a livello assicurativo. Il problema però non è circoscritto alla sola Verona, ma si allarga un po’ ovunque nel nostro Paese. A Milano ad esempio, in un solo giorno, i carabinieri hanno fermato 71 ciclisti sequestrando 54 mezzi, con sanzioni superiori a 378.000 euro. A Bolzano ne sono state prese 15 in un solo pomeriggio, mentre a Pescara 36 in due settimane. A Sassari ben 10 e-bike erano state trasformate in veri ciclomotori, mentre a Latina è stata ripresa una presunta bici a pedalata assistita che andava oltre i 60 km/h. A Torre Annunziata, invece, i carabinieri ne hanno sequestrate 31.

Se da un lato c’è questa illegalità che serpeggia, bisogna dire che il settore delle e-bike in generale sta vivendo una nuova primavera ormai da qualche anno. Proprio per questo motivo si sta cercando di contrastare in ogni modo la crescita del business delle modifiche e anche del contrabbando di bici cinesi. In merito a quest’ultima casistica, di recente, l’Ufficio del procuratore europeo (Eppo) ha incriminato 6 persone e hanno trovato 2.435 container, 350 milioni di dazi e 450 milioni di Iva evasa. Alcune di queste bici erano destinate anche al nostro Paese. Per quanto concerne, invece, i kit di  modifica, alcune aziende hanno già dotato le proprie e-bike di strumenti di protezione in caso di manomissione.

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