• 5 Dicembre 2025 23:24

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Quanto vale la riserva aurea italiana e perché se ne parla

Nov 27, 2025

AGI – La riserva aurea dello Stato, al centro del dibattito nella stesura della legge di bilancio, ammonta a 2.452 tonnellate (fonte Bankitalia), è composta prevalentemente da lingotti, oltre 95mila, ed in parte minore è da monete. Al cambio attuale, oltre 4.100 dollari l’oncia, dopo mesi di forte rialzo delle quotazioni, circa il 50% nel corso dell’anno, varrebbe più di 270 miliardi.

La Banca d’Italia è il quarto detentore di riserve auree al mondo, dopo la Federal Reserve statunitense, la Bundesbank tedesca e il Fondo Monetario Internazionale. Questo oro costituisce parte integrante delle riserve ufficiali del Paese e ha la funzione di rafforzare la fiducia nella stabilità del sistema finanziario italiano e nella moneta. Il possesso del metallo raro costituisce dunque una garanzia di solvibilità della spesa. L’oro viene custodito per il 44,86% nei caveau della Banca d’Italia, poco meno il 43,29% è a Fort Knox negli Stati Uniti ed in percentuali minori in Svizzera (6,09%) e nel Regno Unito (5,76%). La scelta di collocare i lingotti in più luoghi, oltre che da ragioni storiche legate a dove vennero acquistati, deriva anche da una strategia di diversificazione per minimizzare i rischi.

Perché se ne parla ora?

Perché se ne parla in queste settimane? Un emendamento alla legge di bilancio presentato da FdI, a firma del capogruppo in Senato Lucio Malan, chiede di riconoscere che “le riserve auree gestite dalla Banca d’Italia appartengono allo Stato, in nome del popolo italiano“. Il testo è stato valutato ammissibile dalla Commissione Bilancio del Senato.

Precedenti e posizioni politiche

Non è la prima volta che la formazione politica guidata dalla premier Giorgia Meloni si occupa della questione, già in passato aveva presentato testi analoghi. Nel 2019 Pd, M5s e Lega avevano votato contro una mozione simile; FI si era astenuta. Per FdI l’oro rappresenta una ricchezza nazionale e deve rimanere sotto il controllo dello Stato per garantirne autonomia e indipendenza.

La posizione di BCE e Bankitalia

Fonti della BCE oggi hanno fatto sapere che la Banca Centrale Europea “non è stata consultata dalle autorità italiane in merito a tale progetto di modifica e non ha commenti da formulare al riguardo”. Nel 2019 l’allora governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, aveva sottolineato che: “L’oro è una piccola componente delle attività, ed è della Banca d’Italia, non può essere utilizzato come finanziamento monetario delle attività del ministero dell’Economia“.

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