La Svizzera ha deciso di fare sul serio contro chi non rispetta le distanze di sicurezza. Nel Paese elvetico è in funzione il sistema di sicurezza Sat Speed, una tecnologia capace di monitorare in tempo reale la distanza tra i veicoli. Un progetto che ha dato il via a migliaia di multe in pochi mesi e una stretta che non risparmia nessuno, nemmeno i motociclisti. Nel solo primo semestre del 2025, i radar hanno registrato 3.447 infrazioni, di cui 761 considerate gravi. Un numero impressionante, ma che per le autorità svizzere rappresenta un passo avanti verso una circolazione più sicura e disciplinata.
Come funziona
Il sistema Sat Speed è stato sviluppato per analizzare in modo automatico il comportamento dei veicoli nel traffico. A differenza dei normali autovelox, il suo obiettivo non è misurare la velocità, ma la distanza: registra l’intero flusso con una videocamera ad alta precisione, analizzando fotogramma per fotogramma il distacco temporale tra un veicolo e l’altro. La legge svizzera sul tema non lascia spazio a interpretazioni o dubbi: la distanza di sicurezza deve essere di almeno 1,8 secondi rispetto al veicolo che precede. Scendere sotto questa soglia è già considerato un’infrazione, ma più il margine si riduce, più la sanzione diventa severa.
Chi mantiene meno di 0,8 secondi di distanza rischia una multa salata e la sospensione della patente per almeno un mese. Sotto i 0,6 secondi, invece, si entra nel territorio delle infrazioni gravi e scatta automaticamente la revoca della licenza di guida per almeno tre mesi. Il radar non fa sconti: analizza tutto in modo oggettivo e le immagini vengono poi validate dalle autorità per evitare errori. Un sistema severo, ma anche tecnologicamente avanzato, pensato per contrastare i tamponamenti.
Pioggia di sanzioni in 6 mesi
Nei primi sei mesi del 2025, le infrazioni rilevate sono state 3.447. Nonostante la cifra possa sembrare alta, si tratta di un calo rispetto agli anni precedenti: nello stesso periodo del 2024 le violazioni erano state 4.931, mentre nel 2023 si era arrivati addirittura a 6.297. Un segnale che la stretta funziona. Gli automobilisti, spaventati dal rischio concreto di perdere la patente, stanno iniziando a modificare il proprio comportamento. Anche le due ruote sono nel mirino del Sat Speed: diversi motociclisti sono stati sanzionati, un dato che sottolinea quanto il sistema sia capace di riconoscere con precisione la distanza anche tra mezzi di dimensioni molto diverse.
Le autorità svizzere difendono la scelta con un obiettivo chiaro: ridurre drasticamente i tamponamenti e migliorare la sicurezza complessiva sulle autostrade e nelle arterie più trafficate del Paese.
E in Italia?
Nel nostro Paese la situazione è decisamente diversa. Anche il Codice della Strada prevede l’obbligo di mantenere una distanza di sicurezza sufficiente per evitare collisioni, ma non esiste ancora un sistema elettronico come quello svizzero per controllarla in tempo reale. In Italia, infatti, la violazione viene accertata solo dopo un incidente o attraverso la testimonianza diretta delle forze dell’ordine. Le multe previste dall’articolo 149 vanno da 173 euro per la semplice infrazione fino a 344 euro se vengono provocati danni a veicoli, e possono salire fino a 1.730 euro in caso di lesioni personali, con possibile aggiunta di sanzioni penali.