I cartelli sono già comparsi lungo la strada che sale in Val Fontana, nel cuore della Valtellina: da metà settembre fino al 31 ottobre niente macchine dalle 22 alle 5 del mattino. Nulla a che vedere con il traffico o la sicurezza stradale in senso stretto, ma la ragione è più antica e naturale: proteggere i cervi nel momento più delicato dell’anno, la stagione degli amori.
La risposta all’overtourism
Nel territorio di Chiuro, poco più di 2.500 abitanti in provincia di Sondrio, il sindaco, Tiziano Maffezzini, ha imposto lo stop al traffico notturno sulla tratta che porta da Campiascio a Campello, in risposta al problema dell’overtourism, arrivato anche a 1.800 metri di quota, dove un ecosistema fragile rischia di essere travolto dalla curiosità dei visitatori.
Negli ultimi anni, infatti, sempre più persone hanno preso l’abitudine di salire in macchina in montagna per ascoltare e osservare lo spettacolo dei bramiti, in grado di calamitare frotte di curiosi e il passaparola ha intensificato il fenomeno. I maschi si staccano dal branco per affrontarsi incrociando i palchi e riempire la valle con versi che scuotono l’aria e conquistare così le femmine.
Fin qui nulla di insolito. Il problema è che il rumore dei motori e il via vai dei veicoli di notte interferiscono con l’equilibrio innervosendo i cervi, che rischiano di cambiare comportamento e di compromettere la riproduzione. Senza contare i pericoli legati agli attraversamenti improvvisi: un maschio lanciato in corsa può diventare un ostacolo fatale per chiunque viaggi sulla strada.
Stop del Comune
Da qui lo stop deciso dal Comune, subito apprezzato anche dal presidente del Parco nazionale dello Stelvio. Il divieto ammette come unica eccezione i mezzi transitanti per questioni di lavoro, per tutti gli altri trasgredire costa multe fino a 330 euro. L’Amministrazione ha scelto la via della sensibilizzazione, diffondendo attraverso i propri canali social una serie di consigli pratici per assistere al bramito in modo rispettoso, tra cui restare sui sentieri, osservare da lontano con binocoli o cannocchiali, evitare di parlare a voce alta, non usare fari o torce per illuminare gli animali.
Nel messaggio del Comune si legge:
“Ogni anno, tra settembre e ottobre, nei boschi risuona il canto d’amore del cervo. Durante questo delicato rituale, i maschi si sfidano per la supremazia mentre le femmine scelgono i pretendenti. Disturbarli può avere gravi conseguenze sia per gli animali che per le persone”
Il rito fa breccia sia tra i fotografi sia tra i semplici escursionisti dalla provincia, attratti dall’idea di vivere un’esperienza immersiva. Proprio per questo, istituzioni e parco ribadiscono l’invito a un turismo lento, in cui la camminata diventa parte integrante dello spettacolo naturale. L’Amministrazione comunale sottolinea:
“È il nostro territorio di riferimento e va rispettato in ogni forma, evitando comportamenti che possano compromettere questo periodo così delicato”
Le montagne attirano sempre più visitatori e lo stop alle auto in Val Fontana si eleva a gesto culturale e ambientale. Per assistere al bramito occorrerà avvicinarsi a piedi, nel silenzio del bosco: fatica maggiore, premiata da un contatto più diretto con il canto dei cervi.