• 6 Dicembre 2025 17:47

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Le auto di Giorgio Armani, capolavori di stile tra moda e motori

Set 4, 2025

Giorgio Armani si è spento a 91 anni lasciando un’eredità che travalica il mondo della moda, incarnando l’eleganza sobria, senza tempo e l’innovazione capace di contaminare universi diversi. Tra questi anche l’automobile, un terreno dove ha portato la sua cifra stilistica e dove la carrozzeria è diventata tessuto e la meccanica un accessorio.

La Mercedes vestita su misura

Con il nuovo millennio Armani ha esteso la sua estetica al settore industriale per eccellenza, culminata nella Mercedes-Benz CLK Cabriolet a egli intitolata al Salone di Parigi, successivamente esposta anche a Milano durante la Fashion Week. Realizzata in soli due esemplari, la cabrio tedesca si è convertita in un capo d’haute couture, tra carrozzeria sabbia con sfumature setose, interni trattati come stoffe sartoriali e dettagli evocanti la delicatezza di una passerella.

Se la Mercedes è rimasta un esercizio di stile, con Fiat il rapporto si è fatto più concreto. Nel 2020 Armani ha firmato un esemplare unico della 500 elettrica, battuto all’asta a sostegno di Earth Alliance, la fondazione ambientale di Leonardo DiCaprio, rendendolo simbolo di eleganza e responsabilità, perfettamente in linea con la sua visione. Qui lo stilista ha confermato che lusso e sostenibilità possono camminare insieme: la vernice grigio-verde effetto seta incisa al laser si unisce a interni in legno, tessuti naturali e rivestimenti in pelle e lana trattati con finiture antibatteriche.

La 500 del futuro

Più di recente è arrivata la 500e Giorgio Armani Collector’s Edition, nata per festeggiare i 125 anni di Fiat e i 90 del designer. Una serie limitata che sembra uscita da un atelier, caratterizzata da colori esclusivi quali il Verde Scuro Micalizzato e il Greige Ceramico, accompagnati da cerchi da 17 pollici con logo GA, fari a LED Infinity e tetto panoramico a piena intensità luminosa. Dentro, il cruscotto in legno tagliato al laser si abbina a cuciture a chevron e inserti tridimensionali, mentre la firma Armani appare su battitacco e lunotto, per un’auto che la Casa italiana ha definito “da indossare” e che rappresenta l’estensione naturale della moda nella mobilità.

L’incontro con Bugatti e l’intimità di un Maggiolino aggiungono ulteriore blasone. Nel 2016 Armani ha collaborato con l’azienda francese per una capsule collection fatta di pelletteria e abbigliamento esclusivi, un matrimonio tra due realtà accomunate dalla ricerca ossessiva di eccellenza artigianale; tuttavia, al di là delle partnership ufficiali, resta impressa soprattutto un’immagine privata, di lui sorridente accanto a una Volkswagen Maggiolino cabrio, lontano dai riflettori. In quello scatto il rapporto personale con l’auto emerge netto, vissuto dapprima come esperienza di libertà e poi come dichiarazione di status.

Un’eredità che corre oltre la moda

Giorgio Armani ha lasciato segni indelebili sulle passerelle e nell’immaginario collettivo, e il suo tocco si è esteso anche all’ambito dei motori, in cui una vettura può essere concepita con la stessa cura di un abito ed esistere per aderire al suo guidatore. Dal Maggiolino cabrio alle Fiat elettriche, passando per una Mercedes che sembrava un vestito a cielo aperto, il percorso creativo del designer ha dissolto il confine tra moda e motori rivelando la coerenza della sua visione: l’ordinario elevato a icona.

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