Ci troviamo negli anni Sessanta, un decennio che per Alfa Romeo è sinonimo di gloria. Sono gli anni del boom industriale, delle autostrade appena inaugurate, delle gare vinte e della voglia di stupire. In questo contesto, il marchio del Biscione è già un simbolo di sportività: le strade sono percorse dalla Giulia berlina, mentre sui circuiti il reparto corse sogna di replicare le vittorie degli anni d’oro della Formula 1.
Ma per farlo serve un’auto diversa. Non una supercar estrema, ma una sportiva autentica, nata dalla strada e plasmata per le competizioni. Una macchina che possa correre e vincere, pur mantenendo quel legame con la classe operaia tanto caro alla filosofia Alfa. È da questa visione che nel 1965 nasce la Giulia GTA. Una sigla semplice, ma destinata a diventare leggenda: GTA, ovvero Gran Turismo Alleggerita. Un progetto che rappresenta l’essenza dell’agonismo italiano, capace di portare il Biscione a un dominio pressoché assoluto nel mondo delle corse turismo.
Nasce la Giulia GTA
Il debutto ufficiale avviene nel 1965, ma la storia della Giulia GTA inizia un po’ prima, nei corridoi del nuovo stabilimento di Arese. Alfa Romeo ha da poco lanciato la Giulia Sprint GT, elegante coupé firmata Bertone. Il regolamento del Campionato Europeo Turismo impone che le auto da gara derivino da modelli di serie. Da questa limitazione nasce un’intuizione geniale: alleggerire la Giulia Sprint GT e potenziarla, dando vita a una “Gran Turismo Alleggerita”. Nasce così la sigla GTA, destinata a diventare leggendaria. Il progetto viene affidato all’Autodelta, la neonata divisione sportiva della casa milanese, guidata da un nome leggendario: Carlo Chiti.
Il lavoro inizia dalla carrozzeria: via le lamiere in acciaio, sostituite da pannelli in alluminio Peraluman 25. Il vetro lascia spazio al plexiglas per parabrezza e finestrini, mentre l’abitacolo viene spogliato del superfluo.
Il cuore Alfa Romeo
A dare anima alla Giulia GTA è il classico 1.5 bialbero Alfa Romeo, un motore già molto apprezzato nella versione di serie, ma che nella GTA viene trasformato in qualcosa di ben diverso. I tecnici di Autodelta lavorano sui pistoni, montano carburatori maggiorati, alzano il rapporto di compressione e adottano uno scarico più diretto. Il risultato è una potenza che passa dai 106 CV della Sprint GT a 115 CV nella GTA stradale, per salire fino a 170 CV nelle versioni da gara. Ma il vero segreto delle prestazioni della GTA non è solo nel motore, bensì nella bilancia: grazie alla carrozzeria alleggerita, questa coupé ferma l’ago sotto i 750 kg. Così bastano quei numeri apparentemente modesti per farla scattare da 0 a 100 km/h in poco più di 7 secondi e superare agevolmente i 200 km/h. Valori che, negli anni Sessanta, facevano sgranare gli occhi.
Ufficio Stampa StellantisAlfa Romeo Giulia GTA, la sportiva da 170 CV nelle versioni da gara
I successi della Giulia GTA
Sin dal debutto, la Giulia GTA lascia pochi dubbi sulle sue intenzioni. È il 1966 quando inizia a imporsi sulle piste di tutta Europa, diventando il punto di riferimento nelle competizioni turismo. Al Campionato Europeo Turismo non ci mette molto a farsi notare: già al primo anno conquista il titolo, e la storia si ripete nel 1967 e poi ancora nel 1969. Ma la sua fama non si ferma al Vecchio Continente. In quegli anni la GTA vola letteralmente in giro per il mondo, competendo in America, Australia e persino in Giappone. Ovunque vada, fa parlare di sé. Una formula apparentemente semplice, ma difficile da battere: peso ridotto al minimo, motore potente e un’affidabilità che molte rivali potevano solo sognare. Se altre vetture cedevano dopo poche decine di giri, la GTA manteneva il ritmo, costante e precisa.
A scrivere la leggenda ci pensano anche i piloti: nomi come Andrea De Adamich e Ignazio Giunti portano l’Alfa Romeo sul gradino più alto del podio in numerose occasioni. E ogni vittoria aggiunge un nuovo tassello a quell’immagine iconica che la Giulia GTA rappresenta ancora oggi. Perché più che un’auto, è stata uno dei simboli di un marchio tra i più emozionanti del panorama mondiale.
Le evoluzioni: GTA 1300 Junior e GTA-SA
Il successo travolgente della Giulia GTA non poteva restare isolato. Come spesso accade nel mondo delle corse, da una vittoria nasce subito la voglia di spingersi oltre. Così, nel 1968, Alfa Romeo decide di ampliare la famiglia con una nuova versione: la GTA 1300 Junior. Una scelta strategica, pensata per dominare anche nelle categorie minori, quelle riservate ai motori fino a 1.300 cm³. Meno potente della sorella maggiore, certo, ma altrettanto determinata. Più leggera, ancora più agile, la Junior conquista presto le sue prime vittorie, dimostrando che la filosofia GTA funziona a ogni livello.
Ma la vera sorpresa arriva nel 1967, con un modello che oggi è leggenda tra i collezionisti: la GTA-SA. Pochi appassionati, fuori dai circuiti specializzati, conoscono questa variante estrema. La sigla “SA” indica qualcosa di molto particolare: “Sovralimentata”. Sotto il cofano, infatti, batte un cuore speciale, spinto da un compressore volumetrico che porta la potenza oltre quota 220 CV. Un numero da brividi per una vettura così leggera e compatta. La GTA-SA è pensata per le gare brevi, come le cronoscalate, dove scatto e potenza contano più della resistenza. Ne vengono costruiti pochissimi esemplari: troppa la complessità tecnica, troppa la difficoltà di gestione per trasformarla in una produzione più ampia.
In tutte le sue versioni, però, il concetto è chiaro. La Giulia GTA è una base versatile, nata per adattarsi, trasformarsi, evolversi. Che sia la Junior o la SA, ogni declinazione mantiene lo spirito Alfa Romeo.
L’icona da collezione
Oggi la Giulia GTA è un simbolo di un’Italia che sapeva costruire auto leggere, veloci e affascinanti, un concentrato di tecnica e passione che racconta un’epoca irripetibile dell’Alfa Romeo. Le versioni originali, soprattutto quelle che hanno davvero corso, sono tra i pezzi più ambiti dai collezionisti. Le cifre raggiunte nelle aste specializzate parlano chiaro: chi possiede una GTA, possiede un pezzo di storia. Lo stesso marchio del Biscione, consapevole del peso di questa eredità, ha deciso di omaggiarla: nel 2020 Alfa Romeo ha presentato la nuova Giulia GTA, una reinterpretazione moderna ispirata proprio a quella coupé da corsa. Ma chi conosce la storia sa bene che l’originale rimane inimitabile. Non è solo una questione di prestazioni, ma di emozioni. La GTA racconta un modo di costruire automobili che oggi non esiste più.
In fondo, la Giulia Sprint GTA è questo: non una semplice vettura sportiva, ma un manifesto di sportività italiana. Un’auto che continua a far innamorare, oggi come allora.