Mai più ansia da rimanere a secco. Con un pieno di elettroni, la Lucid Air Grand Touring ha appena mandato in pensione uno dei fantasmi più grandi di chi pensa di passare all’elettrico: l’autonomia. La berlina extra lusso ha stabilito un Guinness World Record da leggenda, percorrendo 1.205 chilometri senza nemmeno l’ombra di una presa di ricarica.
Dal cuore delle Alpi a Monaco di Baviera, senza cavi
Il viaggio è partito da St. Moritz, perla svizzera adagiata a 1.800 metri d’altezza, e si è concluso a Monaco di Baviera, Germania. Un tragitto niente male, tra strade di montagna, autostrade veloci e pure qualche tratto più tortuoso. Invece di rimanere nei confini di un test in laboratorio, è andato in scena un tour su asfalto reale. Il precedente primato? Appena due mesi fa lo aveva fissato Mercedes EQS 450 con “solo” 1.045 km, mentre Lucid ha alzato l’asticella di 160 km netti, certificati dal Guinness.
Il record di 1.205 km supera di 160 km il primato fissato su strada reale dalla Mercedes EQS 450+ a 1.045 km. L’EQS dispone comunque di batteria ampia e aerodinamica evoluta, tuttavia consuma più energia per chilometro rispetto alla Lucid: sul tragitto, la EQS non ha potuto contare sul software di gestione batteria tanto raffinato né su un’architettura a 924 Volt. A sua volta la Tesla Model S Long Range fatica a competere: in ciclo EPA mette a segno circa 1.325‑1.350 km solo in laboratorio; su strada reale difficilmente supera i 650 mi.
Pur con rete di Supercharger più capillare e tempi di ricarica aggressivi, la creatura di Elon Musk resta indietro sull’efficienza primaria, dove la Lucid tiene a 13,5 kWh/100 km. Cos’ha la Lucid in più? Architettura a 924 V che abbassa le perdite nella ricarica e scarica, gestione termica precisa, motori ad alta efficienza e aerodinamica record, determinanti nel coprire la distanza concretamente, senza strategie di laboratorio, con traffico, autostrada e dislivelli reali tra Alpi e Baviera. Perfino i terreni alpini, spesso favorevoli, non tolgono alcun valore all’impresa: la corsa su strada premia chi costruisce auto per l’uso quotidiano e per il dominio reale, non solo per il mito dei test.
Ora veniamo alle note un po’ stonate. La Casa americana è rimasta abbottonata sui dettagli. Velocità media, temperature, stile di guida? Zero informazioni. Qualcuno ha già da sindacare, in quanto un bel pezzo del percorso era in discesa (dai 1.800 metri di St. Moritz si passa ai 500 scarsi di Monaco). Quindi l’efficienza ringrazia, l’autonomia pure, ma al di là di qualche furbizia, il primato resta scolpito nella pietra. Merito di un pacco batterie raffreddato a liquido, celle ad alta densità e una gestione software che spremono ogni wattora. E per Lucid è una pubblicità da sogno.
Il pacco batterie da 113 kWh è composto da ventidue moduli agli ioni di litio, raffreddati a liquido. Le celle, ad alta densità energetica, sono disposte in modo da distribuire in modo omogeneo calore e flussi elettrici, tutto controllato tramite un sistema attivo che agisce su ogni sezione del blocco, limitando le dispersioni e mantenendo l’efficienza anche sotto stress. L’intero impianto funziona a 924 Volt, una tensione superiore rispetto alla maggior parte delle concorrenti. Questo consente tempi di trasferimento più rapidi, minor perdita di energia lungo i cavi e una risposta più immediata in fase di carica e scarica. Il software interno monitora in continuo lo stato delle celle, interviene per bilanciare le differenze tra moduli e ottimizza il rendimento senza richiedere intervento da parte del conducente. La combinazione tra layout fisico, raffreddamento e gestione elettronica rende il sistema stabile e reattivo, anche durante lunghe percorrenze in condizioni reali.
Una scheda tecnica da missile
Il lavoro sull’efficienza parte dalla forma. La carrozzeria della Lucid Air è stata modellata per ridurre gli attriti residui, fino a raggiungere un coefficiente di resistenza aerodinamica pari a 0,197 con i cerchi da 19 pollici. Un valore tra i più bassi mai registrati per una berlina di serie.
Il fondo piatto, i profili rastremati e il lunotto allungato contribuiscono a mantenere il flusso d’aria stabile lungo tutta la superficie. Anche i dettagli funzionali, come le maniglie a scomparsa e le prese d’aria attive, seguono questa logica. Il sistema agisce in automatico in base alla velocità, alla temperatura e alla richiesta di potenza, chiudendo o aprendo le griglie frontali per ottimizzare raffreddamento e penetrazione. I cerchi da 21 pollici montati sulla versione Grand Touring hanno un disegno pensato per abbattere le turbolenze laterali. Le gomme a bassa resistenza riduconol’energia richiesta nei tratti rettilinei e migliorando la stabilità nei curvoni ad alta velocità.
L’aerodinamica qui contribuisce a contenere consumi, aumentare l’autonomia e, in generale, ottimizzare le prestazioni. L’intera scocca lavora come un canale, e ogni dettaglio, dal tetto panoramico al taglio dei passaruota, rientra in un progetto tecnico preciso.
L’auto dell’impresa che non punta solo a fare tanti chilometri. Sotto la carrozzeria elegante ci sono due motori elettrici capaci di tirare fuori 831 cavalli, da far tremare diverse sportive tradizionali, capaci di assicurare uno scatto da 0 a 100 km/h in 3,2 secondi. E la velocità massima arriva a 270 km/h, sebbene, ovviamente, se viaggi a certe soglie la batteria da 113 kWh finisce in un lampo.
Guidata in modo normale però, la Air Grand Touring regala 960 km di autonomia dichiarata nel ciclo WLTP, con consumi di 13,5 kWh ogni 100 km. E in occasione dei pit stop la colleghi a una colonnina ultrarapida così da recuperare 400 km in 16 minuti, il tempo di un caffè.
Portarsi a casa una Lucid Air Grand Touring impone un budget bello sostanzioso, di almeno 130.000 euro. Ed è meglio accantonare sul nascere la speranza di trovarla dal concessionario sotto casa: in Italia, fin qui, niente da fare. I fortunati acquirenti devono guardare verso mercati come Germania, Olanda e Svizzera.
Autonomia da leggenda
Lucid Air spinge l’elettrico oltre la comfort zone: colonnine ancora poche, prezzi da lusso estremo, autonomia tutta da stressare su strada. Eppure, una direzione la segna sul fronte dell’autonomia e i passi in avanti compiuti dalle compagnie specializzate nelle batterie potrebbe giusto trattarsi dell’inizio. Con 1.205 km percorsi senza soste, la Grand Touring dimostra che se hai batteria, tecnologia e un po’ di strada in discesa, persino un viaggio da record diventa una passeggiata. Ora la palla passa agli altri costruttori: chi sarà il prossimo a spingersi ancora più lontano?