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Addio agli extra-costi del roaming, come può slittare la data di giugno

Apr 1, 2017

Alla fine a decidere saranno le autorit nazionali (in Italia Agcom). Quindi la possibilit di provare ad aggirare l’ostacolo dovrebbero esistere solo in teoria, almeno a giudicare dal tenore dei rapporti fra il regolatore nazionale e le telco in Italia. Detto questo, innegabile che le linee guida vergate dal Berec (l’organismo dei regolatori nazionali) aprano una breccia nel muro dell’abolizione degli extra-costi di roaming in Europa a partire dal 15 giugno 2017. Il tutto con la previsione di 12 mesi di deroga per chi li chieder, alle autorit nazionali, entro il 15 maggio.

Insomma, un’eccezione che fa temere la trasformazione in regola secondo l’italico costume vanificando quanto la stessa Commissione europea nei giorni scorsi – in occasione della ricorrenza dei 60 anni dei Trattati costitutivi dell’Unione – ha indicato come uno dei pi evidenti risultati della casa comune europea: la possibilit di pagare telefonate, sms e traffico dati come se stessimo a casa nostra. Niente pi costi extra per i servizi di telefonia mobile, quindi quando si viaggia nel Mercato Europeo Comune (31 Paesi: i 28 della Ue, compresa Uk fino al 2019, pi Svizzera, Norvegia e Islanda).

I criteri

Secondo le linee guida emesse dal Berec (41 pagine dettagliate anche su meccanismi di definizione dei costi e delle condizioni per definire il fair use) la possibilit di deroga potr essere richiesta sulla base di considerazioni di ordine economico – se cio la telco dimostra di non riuscire a star dietro all’aumento dei costi industriali di questa novit – ma solo programmando di intervenire sulla modifica del proprio modello di business nel frattempo. L’importo della maggiorazione sar valutato in base alle necessit. Altra questione quella del fair use. Gli operatori potranno valutare di applicare costi extra se si sta utilizzando il roam like home per un periodo pi lungo di 4 mesi. A quel punto spetter al cliente dimostrare la necessit di legami particolari con i Paesi in cui si trova.

Di certo, c’ qualcosa che, come detto, fa pensare a una breccia in un risultato per raggiungere il quale ci sono voluti 10 anni. Non stato facile e non stato un cammino breve il passaggio che porter fino a met giugno. Basti pensare al punto di partenza, a ci che puntualmente accadeva al cittadino Ue quantomeno dal 2010, anno in cui gli smartphone hanno iniziato a diventare realmente un oggetto di uso sempre pi comune. Essere all’estero per lavoro o in vacanza poteva dover significare mettere in stand by la connessione dati o comunque fare in modo che il proprio telefono ricevesse solo sms e telefonate.

L’indagine

A inizio 2014 la Commissione Ue aveva fornito i risultati di un’indagine su 28mila cittadini dell’Ue da cui emergeva che il 94% degli europei che viaggiava al di fuori del proprio paese faceva un uso limitato di servizi come Facebook sul cellulare a causa dei costi del roaming. In particolare il 47% degli utenti non usava mai il cellulare per collegarsi a internet in un altro Paese della Ue e solo un utente su dieci consultava le e-mail come se fosse a casa. Pi facile spegnere il cellulare (cosa fatta da un quarto degli utenti). Era il 2014 e da allora ci sono stati progressivi abbassamenti. i. Come segnalato dalla stessa Commissione europea, dal 2007 sono stati ridotti il costo delle telefonate e degli sms del 92%; rispetto al 2012 il costo del traffico dati sceso del 96%; dal 2008 al 2015 il volume del traffico dati in roaming si moltiplicato di 100 volte.

L’intesa Consiglio-Parlamento

Prima dell’arrivo delle linee guida del Berec l’ultimo passaggio istituzionale c’ stato con l’intesa a fine gennaio fra rappresentanti di Consiglio e Parlamento Ue, sulle tariffe all’ingrosso, vale a dire quelle che gli operatori praticano fra loro quando un proprio cliente viaggia in un Paese dove non sono presenti. Gli abbassamenti sono stati netti. Prima di allora la commissione si trovata a gestire il passaggio complicato delle linee guida con il nodo dei “tempi”. In un primo momento era stato stabilito un tempo massimo di 90 giorni oltre il quale al cittadino Ue in viaggio sarebbero stati applicati i sovraccosti. Dopo qualche settimana c’ stato un dietrofront: niente pi limiti di tempo e verifica di eventuali abusi da parte delle autorit nazionali. Se i consumatori superano i limiti contrattuali, le eventuali tariffe supplementari non saranno maggiori dei massimali di roaming concordati oggi. Il Berec ora ha stabilito tutto. La Commissione condurr un riesame del mercato all’ingrosso entro la fine del 2019 e trasmetter ai co-legislatori una valutazione intermedia entro il 15 dicembre 2018.

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