• 6 Dicembre 2025 18:59

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Razgatlioglu sbarca in MotoGP, accordo con Yamaha

Giu 11, 2025

Era solo questione di tempo. Di gare vinte, di sorpassi da infarto, di staccate che sembravano sfidare la fisica. E alla fine il momento è arrivato: Toprak Razgatlıoğlu approda in MotoGP nel 2026, firmando con Prima Pramac Racing e ritrovando la Yamaha, quella stessa R1 con cui nel 2021 conquistò il mondo e riscrisse le gerarchie della Superbike. È l’annuncio che i fan aspettavano da anni. Un passaggio che sa di consacrazione, di sfida e di ritorno a casa.

Il grande talento del turco volante

Perché Toprak non è solo un campione. È una forza della natura. Un talento che si muove come pochi tra pieghe e derapate, che corre col cuore in mano e lo sguardo di chi non si accontenta mai. Lo hanno chiamato “El Turco”, ma ormai è un cittadino del paddock globale, un’icona che sa entusiasmare anche solo con una curva percorsa alla sua maniera. E ora che il salto nella classe regina è realtà, la MotoGP può solo prepararsi allo spettacolo.

Adesso stiamo già vivendo l’ennesima esplosione del fenomeno Razgatlıoğlu: 18 vittorie su 30 gare, un secondo titolo mondiale in tasca, e tutto questo con una BMW che fino a un anno fa era lontana anni luce dal vertice. Invece Toprak ha preso quel progetto, lo ha fatto suo, e l’ha portato dove nessuno osava sognare. Persino gli scettici – e non erano pochi – hanno dovuto inchinarsi. Dalla sua parte, una guida mai banale, mai prevedibile. Ogni giro è un messaggio: io sono qui, e corro per vincere.

Un viaggio partito da lontano

Ma il cammino del turco volante parte da lontano. Da campione della STK600 nel 2015, poi vicecampione nella STK1000 nel 2017. E quindi il debutto in Superbike nel 2018 con Kawasaki Puccetti Racing, già da rookie capace di mettersi in mostra. Le prime due vittorie arrivano a Magny-Cours nel 2019, una in rimonta dalla sedicesima posizione. Roba da film. La Yamaha lo nota, lo vuole, e fa bene: con la R1 vince già alla prima del 2020 a Phillip Island, e nel 2021 sale sul tetto del mondo. Batte Jonathan Rea, sei volte campione, e lo fa con la fame di chi sa che certe occasioni vanno prese per il collo.

L’interesse per la MotoGP c’era già. Toprak ha testato la Yamaha ufficiale nel 2022 e 2023, lasciando a bocca aperta chi pensava che il passaggio sarebbe stato troppo complicato. Ma lui, come sempre, ha fatto parlare la pista. E mentre continuava a inanellare successi in SBK, le voci sul suo futuro diventavano sempre più insistenti. Ora l’ufficialità: nel 2026 sarà un pilota Pramac Yamaha, con supporto tecnico diretto da Iwata. Non un salto nel vuoto, ma un progetto serio, pensato, strutturato.

L’avventura in MotoGP

A guidare l’operazione, l’intuito e la fiducia di Paolo Campinoti, team principal Pramac, da sempre attento a scovare talento vero. In Toprak ha visto l’uomo giusto per portare il team satellite a un nuovo livello. E a Iwata lo sanno: serviva una scossa, serviva un personaggio che unisse spettacolo e sostanza. In un mondo dove i prototipi contano tanto, ma i campioni fanno la differenza, Toprak è l’uomo giusto al momento giusto.

Sarà un debutto atteso e carico di aspettative. Non sarà facile. La MotoGP non fa sconti. Ma chi conosce Razgatlıoğlu sa che il ragazzo ha la testa dura, l’anima da lottatore e il talento per lasciare il segno. Ha già promesso che non cambierà il suo stile, che continuerà a staccare come un dannato, a piegare al limite, a correre come sa. Perché Toprak non si snatura. E se la classe regina avrà il coraggio di accoglierlo, lui avrà il talento per domarla.

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