• 6 Dicembre 2025 19:38

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Dybala gioca (e vince) a scacchi a New York

Mag 29, 2025

AGI – Paulo Dybala si gode New York e, tra una passeggiata e una pausa caffè, si concede una sfida a scacchi nei tavolini all’aperto di Central Park. Il video lo ha pubblicato lui stesso su Instagram: partita lampo, orologio alla mano, barattolo per le mance accanto alla scacchiera, come da tradizione nei parchi americani. “Gané mi primer partido de ajedrez en NY ♟️”, ha scritto, celebrando la vittoria con un sorriso a metà tra l’orgoglio e la sorpresa, citando la piattaforma più nota per chi gioca, Chess.com.

Chi lo segue da tempo, però, sa che la “Joya” non ha improvvisato. Gli scacchi li conosce bene, li ha imparati da bambino a Córdoba, in Argentina. “Ho imparato a giocare con mio padre” ha raccontato qualche anno fa a Vanity Fair  “prima osservandolo, poi mettendo in pratica quello che vedevo. Lui giocava sempre con i suoi amici, poi ha iniziato a farlo con me. Mi ha insegnato a muovere re, regine e pedoni, anche se non mi faceva vincere mai”.

Crescendo ha partecipato a tornei locali dimostrando un certo talento: “Fino ai 18 anni ho giocato in diverse competizioni provinciali, che vincevo spesso. Poi sono arrivato secondo a livello nazionale. Da lì ho cominciato a sfidare avversari più esperti, e lì ho sentito la differenza. Ma è un gioco che mi piace ancora oggi”. Nel 2022, in un’intervista al Corriere dello Sport, aveva descritto la Roma con una metafora scacchistica: “Il re è Mourinho, la regina la squadra. Io? Mi sento un pedone”.  Ma i pedoni, si sa, sono pericolosissimi, soprattutto quando arrivano in fondo alla scacchiera.

 

AGI – Paulo Dybala si gode New York e, tra una passeggiata e una pausa caffè, si concede una sfida a scacchi nei tavolini all’aperto di Central Park. Il video lo ha pubblicato lui stesso su Instagram: partita lampo, orologio alla mano, barattolo per le mance accanto alla scacchiera, come da tradizione nei parchi americani. “Gané mi primer partido de ajedrez en NY ♟️”, ha scritto, celebrando la vittoria con un sorriso a metà tra l’orgoglio e la sorpresa, citando la piattaforma più nota per chi gioca, Chess.com.
Chi lo segue da tempo, però, sa che la “Joya” non ha improvvisato. Gli scacchi li conosce bene, li ha imparati da bambino a Córdoba, in Argentina. “Ho imparato a giocare con mio padre” ha raccontato qualche anno fa a Vanity Fair  “prima osservandolo, poi mettendo in pratica quello che vedevo. Lui giocava sempre con i suoi amici, poi ha iniziato a farlo con me. Mi ha insegnato a muovere re, regine e pedoni, anche se non mi faceva vincere mai”.

Crescendo ha partecipato a tornei locali dimostrando un certo talento: “Fino ai 18 anni ho giocato in diverse competizioni provinciali, che vincevo spesso. Poi sono arrivato secondo a livello nazionale. Da lì ho cominciato a sfidare avversari più esperti, e lì ho sentito la differenza. Ma è un gioco che mi piace ancora oggi”. Nel 2022, in un’intervista al Corriere dello Sport, aveva descritto la Roma con una metafora scacchistica: “Il re è Mourinho, la regina la squadra. Io? Mi sento un pedone”.  Ma i pedoni, si sa, sono pericolosissimi, soprattutto quando arrivano in fondo alla scacchiera.
 

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