AGI – A Napoli, l’amore sincero della gente lo capisci quando ti mettono sulla pizza. È successo a Maradona, a Cavani, perfino a Hamsik. E ora tocca a lui: Scott McTominay, il centrocampista scozzese arrivato dal Manchester United e diventato in pochi mesi ‘McFratm’, fratello adottivo della città.L’idea è del pizzaiolo Antonio Troncone, volto noto della scena napoletana, consulente del Gruppo Mennella a Torre del Greco e della pizzeria Carrasco di Giugliano.

“L’ho vista quell’intervista su Dazn, quando il commentatore gli ha chiesto quale soprannome preferisse. Ha sorriso e ha detto ‘McFratm. Perchè Mazzocchi mi chiama cosi”. E li’ ho capito: è uno di noi”, racconta all’AGI. Da li’ alla pizza, il passo è stato naturale. La McFratm è un omaggio gastronomico e sentimentale: base bianca, fior di latte di Agerola, patate al forno, salsiccia scozzese leggermente speziata (in stile Lorne) e, all’uscita dal forno, scaglie di cheddar stagionato fuso. Il tocco finale è un filo d’olio evo.

“Scozia e Napoli, concretezza e calore. è la pizza che gli somiglia”, dice Troncone. Il risultato? In un giorno è già culto. La ordinano dicendo “quella di McFratm”, sui social la foto del piatto gira con cuori azzurri e cornamuse, e qualcuno propone di lanciarla ufficialmente allo stadio. Un tifoso ha anche stampato il menu con il numero 39 in alto e la scritta: “Con questa segna sempre”.

Intanto McTominay, con umiltà e sorrisi, ha trasformato un soprannome in un’identità, e un’identità in un legame. A Napoli oggi è più di un calciatore. È uno che si fa amare senza urlare. Uno che non ha bisogno di parlare napoletano per farsi capire. E adesso, tra altarini laici, cori improvvisati e pizze dedicate, Scott è diventato parte del lessico familiare della città. C’è chi lo chiama McFratm, chi “fratè”, chi lo abbraccerebbe solo per aver scelto Napoli. Ma alla fine, la verità è una: se ti mettono sulla pizza, sei entrato per sempre nel cuore dei tifosi azzurri.