• 6 Dicembre 2025 22:35

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Il Monza saluta la A, dal sogno alla discesa

Mag 4, 2025

AGI – Dopo tre stagioni, il Monza saluta la Serie A, chiudendo un ciclo che, soprattutto nei suoi inizi, aveva lasciato intravedere scenari di crescita entusiasmanti e traguardi ambiziosi. L’epilogo della retrocessione arriva in maniera sorprendente e inaspettata, soprattutto se si considerano le due precedenti annate, ricche di soddisfazioni, sogni europei e importanti vittorie ottenute in tutta Italia, sotto la guida e la visione illuminata del duo Berlusconi-Galliani.

Questa stagione, tuttavia, ha preso da subito una piega negativa. Nonostante le buone premesse estive e la scelta strategica di affidare la panchina ad Alessandro Nesta – figura carismatica e promettente – il cammino è partito con il piede sbagliato. Dopo appena 17 giornate, con la squadra precipitata in una crisi profonda, si è resa necessaria la dolorosa decisione di sollevare l’ex difensore della Lazio dall’incarico.

A sostituirlo è stato chiamato Salvatore Bocchetti, ma purtroppo nemmeno il suo arrivo ha prodotto gli effetti sperati. I risultati hanno continuato a mancare e la squadra, anziché risollevarsi, ha proseguito nella sua discesa.

Il ritorno di Nesta e l’addio alla Serie A

In un clima di crescente difficoltà, si è optato per un nuovo cambio: Nesta è tornato alla guida tecnica, assumendosi l’onere e l’onore di concludere una stagione segnata da profonde amarezze, con l’obiettivo quantomeno di difendere la dignità sportiva del club fino all’ultimo minuto.

Il Monza, dunque, si prepara a tornare in Serie B, una categoria che aveva salutato nel 2022 in modo trionfale, centrando una storica promozione attraverso i play-off.

Dall’esordio alla retrocessione

L’esordio assoluto in Serie A risale al 13 agosto 2022, con una sconfitta casalinga per 2-1 contro il Torino, sotto la guida tecnica di Giovanni Stroppa. La stagione sembrava subito complicata, ma il cambio in panchina con l’arrivo di Raffaele Palladino, promosso dalla Primavera, si rivelò determinante.

Palladino seppe trasformare il Monza, conducendolo a un sorprendente undicesimo posto finale, con 52 punti all’attivo: il secondo miglior risultato per una squadra debuttante nella storia della Serie A, secondo solo al Chievo dei miracoli nella stagione 2001-2002.

Una nuova fase

Ora, con la retrocessione certificata, per il Monza si apre una nuova fase. Una fase in cui sarà fondamentale saper voltare pagina con lucidità, pianificando attentamente il futuro.

Ripartire con il piglio giusto, consolidare una nuova identità tecnica e dirigenziale, e costruire una squadra in grado di competere fin da subito per un pronto ritorno in Serie A.

AGI – Dopo tre stagioni, il Monza saluta la Serie A, chiudendo un ciclo che, soprattutto nei suoi inizi, aveva lasciato intravedere scenari di crescita entusiasmanti e traguardi ambiziosi. L’epilogo della retrocessione arriva in maniera sorprendente e inaspettata, soprattutto se si considerano le due precedenti annate, ricche di soddisfazioni, sogni europei e importanti vittorie ottenute in tutta Italia, sotto la guida e la visione illuminata del duo Berlusconi-Galliani.
Questa stagione, tuttavia, ha preso da subito una piega negativa. Nonostante le buone premesse estive e la scelta strategica di affidare la panchina ad Alessandro Nesta – figura carismatica e promettente – il cammino è partito con il piede sbagliato. Dopo appena 17 giornate, con la squadra precipitata in una crisi profonda, si è resa necessaria la dolorosa decisione di sollevare l’ex difensore della Lazio dall’incarico.
A sostituirlo è stato chiamato Salvatore Bocchetti, ma purtroppo nemmeno il suo arrivo ha prodotto gli effetti sperati. I risultati hanno continuato a mancare e la squadra, anziché risollevarsi, ha proseguito nella sua discesa.
Il ritorno di Nesta e l’addio alla Serie A
In un clima di crescente difficoltà, si è optato per un nuovo cambio: Nesta è tornato alla guida tecnica, assumendosi l’onere e l’onore di concludere una stagione segnata da profonde amarezze, con l’obiettivo quantomeno di difendere la dignità sportiva del club fino all’ultimo minuto.
Il Monza, dunque, si prepara a tornare in Serie B, una categoria che aveva salutato nel 2022 in modo trionfale, centrando una storica promozione attraverso i play-off.
Dall’esordio alla retrocessione
L’esordio assoluto in Serie A risale al 13 agosto 2022, con una sconfitta casalinga per 2-1 contro il Torino, sotto la guida tecnica di Giovanni Stroppa. La stagione sembrava subito complicata, ma il cambio in panchina con l’arrivo di Raffaele Palladino, promosso dalla Primavera, si rivelò determinante.
Palladino seppe trasformare il Monza, conducendolo a un sorprendente undicesimo posto finale, con 52 punti all’attivo: il secondo miglior risultato per una squadra debuttante nella storia della Serie A, secondo solo al Chievo dei miracoli nella stagione 2001-2002.
Una nuova fase
Ora, con la retrocessione certificata, per il Monza si apre una nuova fase. Una fase in cui sarà fondamentale saper voltare pagina con lucidità, pianificando attentamente il futuro.
Ripartire con il piglio giusto, consolidare una nuova identità tecnica e dirigenziale, e costruire una squadra in grado di competere fin da subito per un pronto ritorno in Serie A.

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