• 6 Dicembre 2025 10:18

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Spaccio di droga via Telegram, 15 giovani indagati a Monza

Apr 30, 2025

AGI – Quindici persone, di cui sette maggiorenni e otto minorenni, sono stati sottoposti a misure cautelari nell’ambito di un’indagine della Procura di Monza e della Procura dei Minori di Milano che ipotizza un traffico di droga sulla piazza virtuale di Telegram. L’inchiesta nasce dopo il ricovero di una ragazza di 17 anni al San Gerardo di Monza risultata positiva ai cannabinoidi e alla cocaina. In una prima fase delle indagini, viene spiegato in una nota della Questura di Monza e Brianza, è stato identificato il suo fornitore, un 24enne incensurato residente a Monza, e poi sarebbe emersa una fitta rete di spacciatori composta da 17 spacciatori italiani, tra cui 9 maggiorenni di età compresa tra i 18 e i 37 anni, e 8 minorenni tra i 16 e i 17 anni, tutti attivi in Brianza. Secondo le indagini, attraverso i social network, in particolare Telegram, smerciavano quotidianamente cocaina, hashish e droghe sintetiche tra le quali anfetamine, ecstasy e ketamina.

Quest’ultima sostanza veniva venduta da due minorenni, anche durante rave party organizzati nel nord Italia e in Svizzera. Nel corso dell’operazione, che ha portato alla denuncia di 17 cittadini italiani sono stati eseguiti 3 arresti in flagranza di reato e sequestrati complessivamente un chilogrammo di hashish, circa 200 grammi di ketamina, 50 grammi di Anfetamine, 100 grammi di MDMA e circa 3mila pastiglie di ecstasy per un peso superiore al chilogrammo.

I provvedimenti restrittivi, in corso di esecuzione insieme a 17 perquisizioni nelle province di Monza, Como e Lecco, sono: 2 custodie cautelari in carcere nei confronti di altrettanti maggiorenni residenti a Monza e Cogliate, tra cui il fornitore della giovane ricoverata in ospedale; 3 arresti domiciliari a carico di maggiorenni residenti a Monza, Nova Milanese e Biassono; 2 obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria nei confronti di residenti a Monza; 8 permanenze in casa per altrettanti minorenni residenti a Mariano Comense, Cogliate, Nova Milanese e Cabiate. Tutti gli indagati sono incensurati. 

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