Secondo il Presidente dell’ACI, Angelo Sticchi Damiani “la guida autonoma non è il futuro: è il presente”, proprio per questo però è necessario verificarne al più presto, e con test severi in pista, gli standard di sicurezza.
Per Sticchi Damiani infatti mentre le tecnologie sono pronte o comunque lo saranno entro pochi anni, la società attuale non è pronta dal punto di vista culturale, pratico e normativo ad accogliere una soluzione che promette invece di cambiare radicalmente la mobilità urbana.
Per il Presidente dell’ACI dunque “verificare l’affidabilità delle auto a guida autonoma, prima di avviare la sperimentazione su strada”, rendendo “queste auto parte del complesso sistema di mobilità nel quale tutti, ogni giorno, ci muoviamo, occorre avere la certezza che queste tecnologie siano error free e che la loro diffusione rappresenti un vantaggio e non un rischio”. Sull’argomento gli fa eco anche Marco Mauri, Direttore innovazione e sviluppo di ACI Global. Si tratta ovviamente di dichiarazioni che tengono conto della situazione italiana.
È risaputo infatti che tutti gli sviluppatori di automobili a guida autonoma, come Tesla, Google, Mercedes etc. non si limitano ai test in laboratorio ma percorrono migliaia di chilometri su strada proprio per mettere alla prova l’affidabilità delle proprie soluzioni tecnologiche. Questo però sta accadendo soprattutto negli Stati Uniti e, in misura minore, in alcune altre nazioni europee tra cui Olanda e Germania.
In Italia poter testare queste automobili sulle piste dell’ACI sarebbe invece un’ottima soluzione per stimolare legislatori e operatori del settore a sviluppare soluzioni adeguate in campo giuridico e assicurativo, premesse indispensabili prima che sia effettivamente possibile introdurre sul nostro mercato questo tipo di automobili.