L’esame Cina è troppo importante per la Ferrari. Lo scenario che andrà in onda a Shanghai è di quelli tosti, non possiamo dire altrimenti. Ma il team italiano ha studiato a fondo la pletora di informazioni raccolte a Melbourne e, grazie a un lavoro serrato con il simulatore aggiornato con i dati di Albert Park, negli ultimi giorni ha varato una messa a punto in grado di rendere competitiva la vettura italiana. Questo il target, non giriamoci attorno: il momento della verità sta per arrivare.
La reazione rabbiosa della Rossa
Il weekend di Shanghai si preannuncia fondamentale per la Ferrari, che dovrà affrontare per la prima volta in stagione il format sprint introdotto da Liberty Media. Con un solo turno di prove libere che anticipa la qualifica per la Sprint Race, ogni dettaglio sarà cruciale per centrare il giusto assetto della SF-25. Dopo le difficoltà patite nel fine settimana di Melbourne, dove l’improvvisa necessità di aumentare l’altezza da terra della SF-25 ha compromesso la competitività della vettura, il team non può più permettersi incertezze.
Un’altra prestazione negativa solleverebbe seri interrogativi sul progetto 677, mettendo una pressione extra, e non necessaria, sulla storica scuderia modenese in merito alle scelte tecniche realizzate sino a questo punto. La concorrenza è assai feroce: McLaren continua a essere il punto di riferimento, dopo aver annichilito la concorrenza nella piscina di Albert Park. Mentre la Red Bull è in forte crescita esponenziale, e per di più può avvalersi del talento insormontabile dell’olandese Max Verstappen.
Anche Mercedes resta una minaccia costante. Il team di Brackley ha prodotto un’auto sincera e prevedibile, mostrando un valido step prestazionale con la W15, messo in piazza durante il primo round del mondiale 2025. Per far parte della lotta al vertice, Ferrari dovrà dimostrare di aver risolto le proprie debolezze, trovando il giusto compromesso tra carico aerodinamico, efficienza e gestione termica delle gomme. Un dovere al quale la Rossa non può assolutamente sottrarsi.
Altezza da terra come da progetto
L’ultimo tratto del circuito di Shanghai sarà determinante per il tempo sul giro, con il lungo rettilineo che conduce alla curva 14, seguito da un settore tecnico che porta al traguardo. Con ogni probabilità, per puntare sull’efficienza aerodinamica, la SF-25 presenterà nuovamente l’ala posteriore già testata a Melbourne, che potrebbe adattarsi bene alle caratteristiche della pista cinese. La possibile decisione di mantenere questa specifica è dettata da una precisa strategia.
Una tattica peraltro già implementata con estremo successo durante la scorsa campagna agonistica: ottimizzare il pacchetto di cui dispone, senza rivoluzionarlo, attorno a un preciso valore di carico al retrotreno. Per capitalizzare al meglio il potenziale della monoposto, rimasto del tutto inespresso ad Albert Park, risulterà cruciale la gestione del degrado termico delle mescole, uno degli elementi limitanti nell’edizione 2024.
Secondo quanto emerso da fonti interne, la Rossa avrà la possibilità di tornare a lavorare su altezze da terra più vicine al valore ideale e studiato da progetto. Parliamo di un aspetto che dovrebbe restituire competitività alla SF-25, quella rimasta inespressa al Gran Premio d’Australia, sfruttando a pieno il lavoro dei canali Venturi. Non sono ancora chiare le motivazioni per cui il team sia stato costretto a utilizzare una ride height non ottimale, a Melbourne, in quanto il consumo eccessivo del plank (pattino in legno per misurare il consumo del fondo) non sembra convincere del tutto come ragione.
C’è un’incognita importante relativa ala configurazione aerodinamica citata poco fa: il carico aerodinamico. Lo scorso anno, proprio nella zona più guidata della pista, ci riferiamo al secondo settore, ricco di curve medio-lente, la SF-24 aveva sofferto parecchio rispetto alla Red Bull. La monoposto 2025 dovrà dimostrare di aver colmato questo gap, costruendo, nei soli sessanta minuti a disposizione delle Fp1, una messa a punto in grado di massimizzare la trazione e stabilità nelle curve più tecniche.
Fonte: PirelliGp Cina, il tracciato si estende per 5,451 km e conta 16 curve di cui 9 a destra e 7 a sinistra.
Attivazione termica delle gomme
Il primo settore della pista cinese è caratterizzato da curva 1, una piega molto lunga che in progressione va a stringere il suo raggio verso destra. Senza dubbio alcuno, rappresenta un punto critico per la gestione termica delle mescole anteriori. L’attivazione delle coperture in quest’area del tracciato è sempre complessa: se troppo calde, si rischia di compromettere il finale del giro; se troppo fredde, si genera un fastidioso sottosterzo.
Considerando che, di base, la Ferrari tende naturalmente a questo comportamento, la tediosa carenza di rotazione, dovrà trovare un bilanciamento perfetto per evitare di perdere tempo prezioso sin dalle prime curve. Con tante incognite ancora aperte, il Gran Premio della Cina sarà un banco di prova fondamentale per la Ferrari. Il team di Maranello è pronto a compiere un passo in avanti significativo, sfruttando al meglio ogni minuto a disposizione per affinare la vettura e tornare a competere per le posizioni che contano.