AGI – Ancora una volta, come accaduto già lo scorso anno, un pupazzo raffigurante il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, è stato dato alle fiamme nella serata di ieri, al termine della 45esima edizione del Carnevale Liberato di Poggio Mirteto, in provincia di Rieti.
Il fantoccio di cartapesta, che nella tradizione della festa creata per celebrare la liberazione del borgo medievale di Poggio Mirteto dallo Stato Pontificio – e che per questo, volutamente, si svolge nella prima domenica di Quaresima – viene chiamato bammoccio, raffigurava le fattezze della premier all’interno di una scatola di Barbie, con il braccio destro alzato sopra la scritta ‘Fascio di Luce’.
L’intera filastrocca che tradizionalmente accompagna il pupazzo verso il suo incenerimento, inoltre, era dedicata al lei e al suo governo. E c’era un enorme razzo di cartone dedicato, ironicamente, a Elon Musk. Il tutto, come da tradizione, dato alle fiamme a tarda serata
Anche l’anno scorso il bamboccio fu dedicato a premier Meloni, e fu dato alle fiamme tra le polemiche di tutta Italia.
Il Carnevale di Poggio Mirteto nasce a seguito di una rivolta popolare che il 24 febbraio del 1861 fece dichiarare il piccolo borgo della provincia di Rieti libero dallo Stato Pontificio e annesso al Regno d’Italia. Da qui il tono apertamente anticlericale della manifestazione, che successivamente, con la firma dei Patti Lateranensi, nel 1929, fu messa al bando dal regime fascista. Solo nel 1977 un’associazione del territorio riprese a celebrare l’evento, che poi, per quanto concerne l’organizzazione, passo’ al Circolo Arci di Poggio Mirteto, che ancora oggi cura la realizzazione della festa.