• 4 Marzo 2025 20:05

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Prestiti o mutui, 6 italiani su 10 fanno richiesta

Mar 4, 2025

AGI – Nel 2024 cresce il numero di italiani con un credito attivo, che siano prestiti o mutui, che arriva al 59,1% (+12,8%) mentre cala l’indebitamento medio (-9,8%). Quasi metà dei contratti attivi è rappresentato da prestiti finalizzati (47,6%), mentre il 28,9% dai prestiti personali e il 23,5% dai mutui. L’importo residuo – inteso come somma degli importi pro-capite ancora da rimborsare per estinguere i contratti in essere – risulta in calo rispetto all’anno precedente (-9,8%), risultando pari a 31.653 euro. Queste sono le principali evidenze della Mappa del Credito realizzata da Mister Credit – l’area di CRIF che si occupa dello sviluppo di soluzioni e strumenti educational per i consumatori – partendo dall’analisi dei dati disponibili in EURISC, il sistema di informazioni creditizie gestito da CRIF. Dall’indagine risulta inoltre che in tutte le regioni diminuisce il debito residuo, tranne in Trentino-Alto Adige dove cresce del 3,2%. La regione registra anche l’aumento più marcato della rata media (+7%) che giunge a 402 Euro. 

“Nel corso dell’ultimo anno il credito erogato alle famiglie ha mostrato una ripresa, sostenuto da una politica monetaria più accomodante e da una situazione sul mercato del lavoro complessivamente positiva. Oggi quasi 6 italiani su 10 ricorrono al credito, ma con attenzione alla sostenibilità della rata mensile, che rimane sostanzialmente stabile”, commenta Beatrice Rubini, Direttore della linea Mister Credit di CRIF.

Nel complesso, l’incidenza dei mutui oggi rappresenta il 23,5% del totale dei finanziamenti attivi, mentre la quota di prestiti personali arriva al 28,9%. Sono però i prestiti finalizzati all’acquisto di beni e servizi quali auto, moto, elettronica ed elettrodomestici, articoli di arredamento, viaggi, ecc. a risultare la forma di finanziamento più diffusa, con una quota che arriva quasi al 50% del totale. Volendo fare una classifica delle tipologie di beni e servizi per cui si ricorre maggiormente al credito, al primo posto troviamo le spese relative alla casa (34,1%), seguite dai mezzi di trasporto (30%) e da elettronica ed elettrodomestici (21,1%).

Ma quali sono le forme di finanziamento più diffuse in Italia? L’analisi condotta da Mister Credit mostra al primo posto, ancora una volta, i prestiti finalizzati (destinati all’acquisto di beni e servizi quali auto, moto, elettronica ed elettrodomestici, articoli di arredamento, ecc.) che sfiorano quota 50% sul totale (nello specifico 47,6%, -0,5% rispetto all’anno precedente) e registrano una rata media di 134 euro (+1,2% rispetto al 2023). Al secondo posto i prestiti personali, con una quota pari al 28,9% (+1,6%) e una rata media di 252 euro (+1,4%). Infine, la componente dei mutui per acquisto di abitazioni, che si attestato al 23,5% sul totale (-1,1%) e registrano una rata media di 591 euro (-1,2%).

L’importo della rata media mensile pro-capite nelle diverse aree del Paese Le regioni in cui i cittadini ogni mese rimborsano la rata media più elevata sono il Trentino-Alto Adige, con 402 euro, la Lombardia con 319 euro, e il Veneto, con 306 euro. Seguono l’Emilia-Romagna e il Friuli-Venezia Giulia, rispettivamente con 296 e 293 euro. Per interpretare questa dinamica va considerato che in tutte queste regioni si rileva una elevata incidenza dei mutui, che si caratterizzano per un importo da rimborsare decisamente più elevato rispetto alle altre forme tecniche considerate, senza dimenticare che spesso il valore degli immobili risulta mediamente più consistente rispetto ad altre aree del Paese.

Al contempo, in queste regioni il reddito disponibile risulta spesso più elevato rispetto alla media nazionale e questo consente ai consumatori di rimborsare una rata più alta senza intaccare il livello di sostenibilità finanziaria. Specularmente, è al Sud e nelle Isole che troviamo le rate mensili più leggere, soprattutto in Calabria, dove si attestano a 233 euro, in Molise (235 euro) e in Sicilia (235 euro) in virtù della più modesta incidenza dei mutui. L’analisi delle variazioni sulla rata media rimborsata ogni mese evidenzia significative differenze tra le regioni italiane, ad esempio con il Trentino-Alto Adige che registra un incremento del 7% in un anno e la Campania che segna un +2,4%.

La decrescita più marcata invece avviene in Piemonte con un -2,5%. Tale divario può essere interpretato alla luce di molteplici fattori, tra cui le differenze di reddito pro capite e il valore degli immobili. In provincia di Sud Sardegna e Frosinone, invece, si registrano in assoluto le rate medie più contenute, con 218 e 220 euro. Tra le province in cui la rata media rimane inferiore ai 230 euro si segnalano anche Enna, Reggio Calabria e Trapani.

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