• 28 Febbraio 2025 22:46

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Bimba morta di stenti: la madre era capace o no? Nuova perizia psichiatrica su Alessia Pifferi

Feb 28, 2025

AGI – Stabilire se la “capacità di intendere e di volere di Alessia Pifferi fosse esclusa o scemata” nei giorni in cui abbandonò la figlia Diana facendola morire di stenti a 18 mesi nell’estate del 2022. E’ il quesito nell’ambito della perizia psichiatrica a cui dovranno rispondere entro fine giugno gli esperti nominati dalla corte d’assise d’appello di Milano Giacomo Francesco Filippini, la neuropsicologa Nadia Bolognini e il neuropsichiatra infantile Stefano Benzoni. La Procura generale, rappresentata da Lucilla Tontodonati, ha indicato come consulenti la psichiatra Patrizia De Rosa e la psicologa e psicoterapeuta Valentina Crespi mentre parte civile e difesa si sono riservate di indicare i loro professionisti di fiducia.

L’attività inizierà nel carcere di Vigevano il 26 di marzo, dove è detenuta la donna condannata in primo grado all’ergastolo, ed entro 90 giorni dovranno arrivare le risposte alla domanda se Pifferi “sia affetta da patologie psichiche o disturbi della personalità sintomatiche di una disfunzione nei processi cognitivi” e, in caso di deficit cognitivi, “se possano dirsi di gravità tali da aver interferito sulla capacità di intendere o volere” scemandola o annullandola nel momento in cui la bimba moriva. Agli esperti viene chiesto anche di valutare la “condotta recidiva” con riferimento ad altri due casi in cui l’imputata lasciò sola per pochi giorni la piccola. La perizia sarà basata su test, colloqui clinici, diari della donna, visite mediche, tutto ciò che attiene alla voluminosa raccolta di documenti sanitari.

Nel corso dell’udienza, i giudici non hanno accolto la richiesta dell’avvocato di parte civile Emanuele De Mitri, che tutela gli interessi della sorella e della mamma dell’imputata, di acquisire i documenti relativi all’inchiesta bis sulle psicologhe. La corte li considera, così come anche la procuratrice generale, “irrilevanti e non decisivi” per il giudizio di secondo grado. “Sono atti mai sottoposti al vaglio del giudice di primo grado” è uno degli argomenti portati dalla corte d’assise d’appello per motivare la decisione sugli atti depositati dal pm del processo di primo grado, Francesco De Tommasi, dell’inchiesta parallela da lui coordinata. Notizia, questa, anticipata dal ‘Corriere della Sera’.

In questa indagine il pm contesta i reati di favoreggiamento e concorso in falsa testimonianza all’avvocata Alessia Pontenani, al consulente psichiatrico della difesa e a quattro psicologhe del carcere di San Vittore. Il 2 luglio la perizia psichiatrica su Pifferi sarà discussa in aula. L’imputata oggi non era presente, una scelta legata al fatto di essere stata aggredita da un’altra detenuta nel carcere di Vigevano. 

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