La tecnologia può essere di grande aiuto, garantendo un notevole incremento della sicurezza per le auto. Si tratta oramai di un dato di fatto che viene confermato anche dalle più recenti normative in tema di sicurezza che impongono ai produttori di includere nella dotazione di serie alcuni sistemi che non possono mancare in un’auto moderna. In molti casi, i costruttori aggiungono ulteriori componenti per migliorare la tecnologia e, quindi, la sicurezza.
Nonostante soluzioni sempre più moderne, può capitare che qualcosa vada storto e che un sistema di sicurezza non funzioni come dovrebbe, arrivando persino a causare un incidente. Una situazione di questo tipo potrebbe essersi verificata di recente sulle strade italiane. Tutto ruota intorno all’esposto di un manager presentato alla Procura di Napoli Nord a seguito di un tamponamento che potrebbe essere legato al malfunzionamento di un sistema anticollisione del SUV guidato dal manager stesso. Il modello in questione è al centro di una class action negli Stati Uniti a causa di un problema simile a quello registrato dalla sua variante italiana. Vediamo tutti i dettagli in merito.
Cosa è successo
Il caso citato in apertura riguarda, come detto, un tamponamento tra un SUV e un altro veicolo. Tale tamponamento, secondo il manager che ha presentato l’esposto in Procura, sarebbe dovuto a un sofisticato sistema anticollisione del SUV che invece di frenare avrebbe accelerato, causando l’impatto con un altro veicolo. La decisione di presentare un esposto in Procura è legata (anche) alla class action in corso negli USA che ha l’obiettivo di ottenere il ritiro dal commercio del modello in questione. La notizia, riportata dall’agenzia ANSA, non fornisce dettagli in merito alla marca e al modello del veicolo al centro della questione. In ogni caso, il tamponamento non ha avuto conseguenze per le persone con l’impatto, avvenuto a bassa velocità, che ha comportato soltanto danni ai veicoli coinvolti nel sinistro stradale. Se il problema dovesse ripetersi in situazioni diverse, le conseguenze potrebbero essere ben più gravi.
Un sistema difettoso?
Il manager, un uomo di 62 anni, ha dichiarato di aver avuto l’impressione che il veicolo accelerasse invece di frenare, prima dell’impatto. Con l’esposto presentato alla Procura di Napoli, come riportato da ANSA, è stato richiesto “il sequestro probatorio della vettura” con l’obiettivo di arrivare a un “accertamento informatico dei files log presenti nella centralina” e fare luce sull’accaduto, anche per capire se davvero il sistema anticollisione del SUV sia affetto da dei problemi che potrebbero tramutarsi in un rischio per la sicurezza.
La class action negli USA sarebbe partita a seguito di diversi incidenti (con dinamiche simili, ipotizziamo) che avrebbero coinvolto questo veicolo. La Casa produttrice del veicolo, su richiesta del manager che ha poi presentato l’esposto, avrebbe effettuato degli accertamenti sul sistema anticollisione andando poi a confermare il corretto funzionamento. È chiaro che la questione non è ancora chiusa e che sarà necessario un approfondimento in merito a questo sistema di sicurezza, finito sotto accusa anche negli USA oltre che in Italia. Maggiori dettagli in merito potrebbero arrivare nei prossimi mesi.