• 13 Febbraio 2025 16:56

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Feb 13, 2025

AGI – I mercati tornano a sorridere dopo che Donald Trump ha segnalato l’inizio dei negoziati tra lui e il presidente russo Vladimir Putin per porre fine alla guerra in Ucraina. Oggi in Asia i listini avanzano e così anche i future a Wall Street, nonostante ieri i tre indici di New York abbiano chiuso in calo e i rendimenti dei Treasury siano balzati verso l’alto, poiché l’alta inflazione negli Stati Uniti ha rafforzato l’aspettativa della Fed a procedere lentamente nei tagli dei tassi.

Nel frattempo i prezzi del petrolio arretrano dopo aver chiuso in discesa del 2% al Nymex per l’inizio dei negoziati tra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e quello russo, mentre alla Camera Jerome Powell ha ribadito quanto aveva già detto il giorno precedente al Senato e cioè che l’economia Usa è forte e che la Fed non ha fretta di tagliare i tassi, evitando di pronunciarsi sui dazi.

“Non spetta alla Fed fare o commentare la politica tariffaria – ha detto Powell – il nostro compito è cercare di reagire in modo ponderato e sensato”. Piu’ in generale sui mercati i timori di una guerra commerciale globale non sono scomparsi, dopo che ieri il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, pur aprendo all’ipotesi di una pace in Ucraina, ha ribadito che avrebbe imposto tariffe reciproche a tutti i paesi che applicano dazi sulle importazioni statunitensi.

E anche per questo i prezzi dell’oro si sono mantenuti su livelli record verso quota 3.000 dollari l’oncia. Più nel dettaglio oggi in Asia Hong Kong continua ad avanzare di oltre l’1,5%, attestandosi al top da 4 mesi, alimentata dai guadagni dell’intelligenza artificiale e Shanghai è positiva, così come Seul e Tokyo, che cresce di oltre l’1%, trainata dall’accresciuta propensione al rischio dei mercati, dall’avanzata dei tecnologici e dall’indebolimento dello yen, che è sceso ai minimi da una settimana sul biglietto verde. 

A rafforzare la moneta americana, oltre alle dichiarazioni di Trump sulla guerra in Ucraina, ha contribuito anche l’inflazione Usa, che ieri a sorpresa è salita al 3% mentre gli analisti si aspettavano che sarebbe rimasta stabile al 2,9%. In forte rialzo anche i prezzi al consumo di base, i quali sono avanzati al 3,3% dal 3,2% di dicembre. Questi dati hanno portato gli investitori a scommettere che la Fed taglierà i tassi di interesse solo una volta quest’anno.

“E, se l’inflazione non riprenderà a scendere – ha commentato Eric Winograd, economista capo di Alliance Bernstein – la Fed non li taglierà affatto quest’anno”. Tuttavia sui mercati la svolta ieri è arrivata dopo l’annuncio di Trump sull’Ucraina, il quale ha parlato 90 minuti con Putin e poi circa un’ora con il presidente ucraino Volodymyr Zelenskiy. La notizia ha abbattuto il prezzo del petrolio e ha fatto salire i future a Wall Street riducendo le perdite dei tre listini di New York, riportando il Nasdaq sopra la parità, mentre i repubblicani della Camera hanno presentato un piano fiscale che potrebbe tagliare le tasse di circa 4.500 miliardi di dollari nell’arco di un decennio e farà aumentare il tetto del debito federale di 4.000 miliardi dollari. Per questo i mercati, pur essendosi rafforzati restano piuttosto volatili, anche perché secondo il Financial Times, l’annuncio di Trump conferma i timori, aumentati nelle ultime settimane in Europa, che gli Stati Uniti non coinvolgeranno l’Ue o le principali capitali europee nei negoziati sul futuro dell’Ucraina.

Inoltre, prima dei colloqui, il segretario alla Difesa Pete Hegseth ha affermato che l’Ucraina non puo’ aspettarsi il ritorno ai vecchi confini e che l’adesione di Kiev alla Nato “non è realistica”. Nel frattempo oggi usciranno i dati sulla produzione industriale dell’Eurozona, quelli sull’inflazione in Germania, sul Pil in Gran Bretagna e sui sussidi settimanali di disoccupazione Usa, mentre il premier indiano Narendra Modi incontrerà Trump alla Casa Bianca. Sempre oggi è atteso il bollettino mensile della Bce e il meeting dei ministri della Difesa della Nato a Bruxelles.

Per domani invece c’è attesa per i dati sulle vendite al dettaglio Usa e per quelli sul Pil preliminare dell’Eurozona nel quarto trimestre, che si prevede rimarrà invariato su base trimestrale. Sempre domani si riunirà la banca centrale russa, mentre oggi in Europa i future sull’EuroStoxx sono in rialzo, dopo che ieri le Borse del vecchio Continente le Borse europee hanno chiuso in rialzo. Sempre ieri l’Arabia Saudita ha lanciato una dura campagna mediatica statale contro Benjamin Netanyahu. L’attacco, insolitamente ostile, che non sarebbe mai potuto partire senza il via libera delle autorità di Riad ed è stato innescato dalle battute rilasciate da Netanyahu in un’intervista della scorsa settimana sulla creazione di uno Stato palestinese in Arabia Saudita. 

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