• 12 Febbraio 2025 4:31

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Fine vita, la Toscana è la prima regione in Italia ad approvare la legge

Feb 11, 2025

AGI – La Toscana è la prima regione in Italia ad approvare la legge sul Fine vita. Il Consiglio regionale ha varato il provvedimento nel pomeriggio. 

“Siamo grati alle Consigliere e Consiglieri della Regione Toscana per avere approvato la nostra legge “Liberi Subito”, che definisce tempi e procedure per l’aiuto medico alla morte volontaria. E’ una legge di civiltà perché impedisce il ripetersi di casi – da ultimo quello di Gloria, proprio in Toscana – di persone che hanno dovuto attendere una risposta per mesi, o addirittura per anni, in una condizione di sofferenza insopportabile e irreversibile”. Lo sottolinea Filomena Gallo, avvocata e segretaria dell’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica APS.

 

“Le regole approvate in Toscana – aggiunge Gallo – consentono la piena attuazione della sentenza della Corte costituzionale “Cappato – Antoniani”, che ha legalizzato in Italia il cosiddetto “aiuto al suicidio” a determinate condizioni. Il voto del Consiglio regionale è stato dunque possibile grazie all’azione di disobbedienza civile di Marco Cappato, oltre che alla firma di 10.700 cittadine e cittadini della Toscana che hanno attivato lo strumento della legge di iniziativa popolare.Il nostro obiettivo è ora quello dell’approvazione della legge “Liberi Subito” in tutte le Regioni italiane, dove il “suicidio assistito” è comunque già legale (in forza delle sentenze della Consulta), ma senza che ci siano garanzie su tempi e sulle procedure per le persone malate e i medici. Stiamo raccogliendo sul sito le disponibilità di chi vuole partecipare a questa iniziativa”.

 

“Continueremo anche ad aiutare le persone a fare luce sui diritti alla fine della vita attraverso il nostro “Numero Bianco” 06 9931 3409, attraverso il quale diamo informazioni anche sul testamento biologico e sulle cure palliative. Proprio sul potenziamento delle cure palliative, sul quale siamo da sempre impegnati, siamo pronti ad allearsi anche con chi si è battuto contro la nostra legge, perchè il diritto all’autodeterminazione non è in alcun modo in contrasto col diritto alle cure”, conclude Filomena Gallo.

“Prendiamo atto della scelta fatta dal Consiglio regionale della Toscana, ma questo non limiterà la nostra azione a favore della vita, sempre e comunque – commenta il cardinale Paolo Augusto Lojudice, presidente della Conferenza Episcopale Toscana -. Ai cappellani negli ospedali, alle religiose, ai religiosi e ai volontari che operano negli hospice e in tutti quei luoghi dove ogni giorno ci si confronta con la malattia, il dolore e la morte dico di non arrendersi e di continuare ad essere portatori di speranza, di vita. Nonostante tutto. Sancire con una legge regionale il diritto alla morte non è un traguardo, ma una sconfitta per tutti”. 

 

“Come Fratelli d’Italia abbiamo votato contro la legge sul fine vita della Regione Toscana e nel corso del dibattito abbiamo ampiamente dimostrato che questa materia non è di competenza legislativa delle Regioni”. Lo affermano il gruppo di Fratelli d’Italia nel Consiglio regionale toscano, Vittorio Fantozzi e i consiglieri regionali Sandra Bianchini, Alessandro Capecchi, Diego Petrucci, Elisa Tozzi e Gabriele Veneri. “La legge – spiegano in una nota – fa venir meno il principio di uguaglianza tra i cittadini e non è chiaro a chi potrà applicarsi. Per ribadire il nostro dissenso riguardo l’incompetenza della Regione sul tema, non abbiamo partecipato al voto sugli emendamenti perché avrebbe legittimato un percorso istituzionale che non condividiamo”.

 

“C’è poi da dire – aggiungono – che si è voluto trasformare una vicenda procedurale, attuativa della sentenza della Corte costituzionale 242 del 2019, in una questione politica; ignorando perfino una circolare del Ministero della salute che sin dal 2022 aveva chiesto alle Regioni di provvedere tramite il SSN. E’ assurdo che proprio con la legge toscana ciò che concerne il ‘Fine vita’ rientrerà nei servizi extra LEA, mentre la circolare del Ministero dice l’esatto opposto. Il punto – secondo FdI – è che ci sono cittadini che richiedono un intervento normativo in questo senso ma non sono le Regioni a doverlo fare. Di fatti questa norma è già incostituzionale ancor prima di entrare in vigore e quella domanda fatta dai promotori della legge sarà comunque inevasa. Ciò non toglie che il Parlamento debba – con i tempi che una simile materia impone per i tanti risvolti, sociali, umani, personali – trovare un punto di equilibrio tra il diritto alla vita e il diritto alla autodeterminazione in casi estremi. Senza spalancare le porte ad applicazioni che in alcuni paesi del Nord Europa stanno già provocando situazioni al limite, come il suicidio assistito addirittura accordato ai minorenni ‘stanchi di vivere’. Ci spiace – si legge infine – che già adesso ci siano personalità che ritengono che chi oggi vota contro in Toscana, lo farà anche in Parlamento!”. 

 

Per Luana Zanella, capogruppo di Avs alla Camera “ora tocca al Parlamento adottare una legge uniforme per tutto il Paese: è inaccettabile che sia stato fino a ora bloccato da veti che producono solo grandi sofferenze nella nostra società. La Toscana ora ha la sua legge regionale che regolamenta il suicidio assistito e ne stabilisce la gratuità in un percorso terapeutico assistenziale, non possiamo accettare norme a macchia di leopardo su questa materia che è così strettamente connessa allo spirito dell’intero Paese”.

 

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