• 12 Febbraio 2025 4:19

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In Italia hanno finora usufruito del ‘fine vita’ 11 persone

Feb 11, 2025

AGI – Sono 11 le persone in Italia che hanno già avuto il via libera per il suicidio assistito, dopo la sentenza della Consulta del 2019, sul caso Dj Fabo-Marco Cappato, che ha disposto, con una sentenza di incostituzionalità parziale dell’articolo 580 del codice penale, che la persona malata può accedere all’aiuto alla morte volontaria se in possesso di determinati requisiti: deve essere capace di autodeterminarsi, essere affetta da patologia irreversibile, che tale patologia sia fonte di sofferenze fisiche o psicologiche che la persona reputa intollerabili e che sia dipendente da trattamenti di sostegno vitale. Richiamando il Parlamento, tuttavia, a una legge nazionale che non e’ mai arrivata, ma che vede oggi la Toscana capofila con il primo provvedimento normativo regionale che fissa tempi, modi e costi delle procedure di suicidio assistito.

 

Solo negli ultimi 12 mesi, spiega l’Associazione Coscioni, sono arrivate 16.035 richieste di informazioni sul fine vita tramite il Numero Bianco coordinato dalla compagna di Dj Fabo Valeria Imbrogno e le email dirette all’Associazione. Si tratta di una media di 44 richieste al giorno con un aumento del 14% in confronto ai 12 mesi precedenti. Nel dettaglio: 1.707 richieste di informazioni su eutanasia e suicidio medicalmente assistito (circa 5 richieste al giorno) e 393 richieste di informazioni rispetto all’interruzione delle terapie e alla sedazione palliativa profonda (piu’ di 1 richiesta al giorno).

 

 

Informazioni riguardanti le procedure italiane o contatti con le strutture svizzere per il percorso di morte volontaria medicalmente assistita sono state fornite a 580 persone (51% donne, 49% uomini), nell’anno precedente le persone furono 533. Mentre, come detto, sono 11 le persone che hanno già avuto il via libera, dopo complicate battaglie legali: 5 hanno avuto accesso al suicidio assistito in Italia e hanno già esaudito il loro desiderio di porre fine alle sofferenze, due hanno avuto il via libera ma hanno poi scelto di non procedere, 4 sono in attesa di iniziare l’iter. Dopo la sentenza della Consulta sono 7 invece le persone che hanno scelto di recarsi in Svizzera, con successiva autodenuncia dei loro accompagnatori, che rischiano da 5 a 12 anni di carcere.

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