• 16 Marzo 2025 22:42

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La moto più costosa al mondo: Cyclone 1915 polverizza ogni record

Feb 10, 2025

Più che metallo, leggenda. Il 1° febbraio, alla Mecum di Las Vegas, una Cyclone 1915 ha scritto la storia. Venduta per 1,32 milioni di dollari, è la moto più costosa mai battuta all’asta. Fino a oggi, nessuna due ruote aveva sfondato il muro del milione. Lei ci è riuscita, e con slancio.Fermarsi alla cifra sarebbe miope. Certo, un milione e trecentomila dollari per una moto suonano come un affronto alla realtà di chi fatica a sbarcare il lunario. Ma chi la considera un capriccio da miliardari perde di vista il quadro generale.

Dietro il prezzo c’è molto di più: storia, ingegneria, rarità. Il sogno di possedere un pezzo unico, un retaggio di un’epoca irripetibile. Il collezionismo va al di là del mero acquisto, è conservazione. E chi si è aggiudicato questa Cyclone ha stretto tra le mani un frammento di passato che ha cambiato il futuro. Senza di lei, la corsa alla velocità avrebbe avuto un altro destino.

Un’idea rivoluzionaria

Innovare per sfuggire all’oblio. L’ossessione di lasciare un segno ha sempre mosso l’uomo. Costruire qualcosa che resista al tempo non è una mera questione di tecnica: è un atto di fede. Quando Andrew Strand entrò nella Hendee Manufacturing Company nel 1910, era un semplice disegnatore. Ma aveva fame. Chiedeva di più a sé stesso e alla compagnia. L’etica del duro lavoro e la sua visione gli valsero attenzione tra gli ingegneri. Un giorno pose la domanda: “E se adottassimo l’albero a camme in testa?” Era una follia per l’epoca.

Le moto erano ancora macchine rudimentali, strumenti più da pionieri che da ingegneri. Ma lui sapeva che quella tecnologia poteva riscrivere i limiti della potenza. Ottenne il via libera e trasformò la sua intuizione in metallo. Ne nacque un V-Twin da 996 cc e 45 CV, un mostro per il tempo. Tanto? Considerando che le concorrenti a stento raggiungevano la metà della potenza, decisamente sì. E quando la Cyclone sfiorò i 160 km/h, nessuno poté più ignorarla. Harley-Davidson e Indian, regine della strada, si fermavano ben prima dei 100 km/h.

Un missile difficile da domare

La Cyclone era progettata per le corse. Tra il 1913 e il 1916, la Joerns Motor Manufacturing Company di Saint Paul, Minnesota, la mise in produzione con un unico obiettivo: dominare le piste. Il suo design e la sua velocità la resero un’icona, ma anche il suo tallone d’Achille. Il motore, troppo avanzato per i materiali dell’epoca, era fragile.

Le continue sollecitazioni sui circuiti mettevano a dura prova piloti e telai. Diversi esemplari finirono distrutti o gravemente danneggiati. La guerra imminente e i costi elevati fecero il resto. Dopo appena tre anni, il marchio sparì. Ma la sua leggenda sopravvisse. I veri appassionati non dimenticano mai. La Cyclone restò un sogno, un mito irraggiungibile. E ogni esemplare superstite divenne un tesoro da cacciare.

Oggi esistono solo 14 Cyclone, di cui 5 in configurazione da corsa. L’esemplare venduto a Las Vegas ha avuto un restauro d’eccezione: Stephen Wright, nome sacro nel mondo delle moto d’epoca, lo ha riportato al suo splendore originale. E ciò ha reso il suo valore ancora più inestimabile. In questo mercato, la velocità o la tecnica passano in secondo piano. Conta la storia. La Cyclone è un testimone di un’era in cui le moto correvano su piste di legno, i piloti rischiavano la vita a ogni curva e il progresso aveva il sapore dell’azzardo.

Un record schiacciante

Il prezzo battuto all’asta ha cancellato ogni precedente. Prima di lei, il record apparteneva a una Harley-Davidson Strap Tank del 1908, venduta per 935.000 dollari nel 2023. Poco più sotto, la Vincent Black Lightning del 1951, passata di mano nel 2018 per 929.000 dollari. La Cyclone non si è limitata a battere il primato. Lo ha stritolato.

A confermarlo, il noto storico Paul d’Orleans, mente dietro “The Vintagent”, che ha dichiarato che la Cyclone è ora la moto più costosa di tutti i tempi, sia all’asta che privatamente. Ha superato persino l’acquisto privato della Captain America Chopper, che Paul Allen di Microsoft aveva pagato una cifra stimata in 1,3 milioni di dollari, e la Triple Crown Speedway placcata in oro di Ivan Mauger, venduta per 1,26 milioni di dollari.

Mecum 2025 ha poi segnato altri record. La Crocker Twin del 1938 è stata la seconda più cara dell’asta, battuta per 880.000 dollari, diventando la Crocker più preziosa in assoluto. Anche la Minneapolis Single del 1914, venduta per 264.000 dollari, ha stabilito un nuovo riferimento. La De Dion-Bouton Tricycle del 1898, aggiudicata per 165.000 dollari, è ora la più costosa della sua categoria mai ceduta.

Oggetti di tale calibro non si guidano. Si custodiscono. I modelli da collezione di alto prestigio vengono coperte da polizze specializzate, con premi a cinque cifre che garantiscono protezione totale. Furto, danni, esposizioni: tutto assicurato. Fino a pochi anni fa, poche compagnie prevedevano soluzioni simili. Le ritenevano troppo una nicchia per recitare parte attiva, e poi restava il dubbio del valore da attribuire al mezzo.

Ora il discorso è cambiato, e non poco. Le due ruote vintage sono state sdoganate nella cultura mainstream, e possedere un pezzo raro rappresenta un motivo di vanto, una specie di “medaglia al merito”. Ecco allora che una copertura ad hoc, definita nei minimi particolari, ha cominciato ad avere un perché.

L’asta Mecum di Las Vegas ha confermato il crescente interesse per le moto storiche come beni da investimento. Il pubblico di collezionisti si sta espandendo, coinvolgendo sia appassionati di lunga data sia nuovi investitori, che vedono in loro pezzi di storia con una quotazione destinato a salire. Non si tratta più di passione e basta: il mercato delle due ruote d’epoca è ormai una classe di asset alternativa, paragonabile all’arte o ai beni di lusso più esclusivi.

A dimostrarlo, le cifre sempre più alte che si registrano nelle aste di settore. Anche esemplari meno rinomati, come la Williams Clady del 1915, hanno raggiunto valutazioni impensabili fino a pochi anni fa. Con i grandi marchi come Harley-Davidson, Indian e Crocker sempre più rari sul mercato, la competizione tra collezionisti si fa feroce, spingendo le quotazioni a livelli mai visti. La Cyclone 1915 ha segnato un punto di svolta, ma altre moto sono pronte a raccogliere il testimone.

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