• 7 Febbraio 2025 17:02

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Lascia l’auto per un anno al parcheggio, il conto è astronomico

Feb 7, 2025

Lasciare l’auto e ritrovarsi un conto da 200.000 euro. Benvenuti a Berlino. È la cifra da infarto che un automobilista si è visto addebitare dopo aver parcheggiato la sua Volkswagen Golf all’aeroporto di Schönefeld. Un colpo da tachicardia, che per qualche istante gli ha fatto credere di perdere la macchina per sempre.

Il malcapitato, incredulo, ha fotografato la ricevuta e l’ha condivisa sui social, scatenando reazioni tra l’ilarità e lo sgomento. Una somma così alta da far pensare a un parcheggio iniziato nell’epoca dei dinosauri. La verità? Molto più semplice, per fortuna. Un bug nel sistema automatico di calcolo tariffe ha generato una cifra completamente sbagliata. Gli addetti al servizio hanno riconosciuto l’errore e ripristinato l’importo corretto. Ma l’episodio solleva un quesito: e se il pagamento fosse andato a buon fine?

Parcheggi aeroportuali: tra costi e follie

Ricevere un conto astronomico per il parcheggio non è così lontano dalla realtà. Gli scali internazionali applicano tariffe spesso proibitive, con prezzi che lievitano a seconda della durata della sosta e della zona scelta. Soste e stangate vanno a braccetto. A Londra Heathrow una settimana può costare 500 euro, al JFK si sfiorano i 50 dollari al giorno. E in Italia? Malpensa e Fiumicino non sono da meno, con aree premium da “mille e una notte”.

Nulla, comunque, di comparabile con Berlino. Pur essendo frutto di un errore tecnico, la vicenda, portata alle cronache da Berliner Zeitung, ha nuovamente acceso i riflettori su un business sempre più redditizio per gli aeroporti, che traggono enormi profitti dalla gestione dei parcheggi. Perché, ok, il servizio è un valore aggiunto, una vera comodità, ma certe somme mettono a dura prova la pazienza dei conducenti.

Ignari, vengono presi in contropiede al rientro, dopo un viaggio estenuante, trovandosi davanti conti da capogiro. E spesso contestarli diventa una corsa a ostacoli. Molti, esasperati, finiscono per arrendersi e pagare senza batter ciglio. Per quanto surreale, il caso della Volkswagen Golf non è isolato. Negli anni, sono stati segnalati diversi scontrini impazziti, tariffe surreali e bug nei sistemi di transazione automatizzati.

Il conto è un colpo al cuore

Situazioni del genere dimostrano quanto la tecnologia possa generare anomalie assurde. E se talvolta il danno è stato solo virtuale, esistono situazioni in cui errori nei sistemi di pagamento hanno causato problemi ben più seri. Per evitare sul nascere sorprese simili, conviene prendere qualche precauzione. Ad esempio, controllare sempre la ricevuta è un’ottima idea. Idem conservare il ticket d’ingresso, un riferimento utile per risolvere eventuali dispute.

Vale, inoltre, la pena utilizzare servizi di prenotazione online, visto che spesso le tariffe vengono bloccate e gli sconti riservati a chi si muove in anticipo. Infine, preferire il trasporto pubblico o servizi alternativi, tra cui taxi, car sharing o mezzi pubblici, rappresenta talvolta un’opzione più conveniente. L’automobilista di Berlino, dopo lo shock iniziale, ha potuto rimettersi al volante senza dover accendere un mutuo. Ma la sua storia resterà negli annali delle follie, come monito per tutti. Un parcheggio da infarto. Mai fidarsi troppo delle macchine, soprattutto quando presentano il conto.

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