• 6 Febbraio 2025 23:22

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Abbigliamento riflettente e sicurezza: una “falsa” protezione per i pedoni?

Feb 6, 2025

L’abbigliamento riflettente è considerato un valido alleato per la sicurezza dei pedoni di notte. Tuttavia, un recente studio dell’IIHS solleva dubbi sulla sua reale efficacia, soprattutto in relazione ai moderni sistemi di frenata automatica. Se da un lato questi capi rendono i pedoni più visibili agli automobilisti, dall’altro potrebbero risultare invisibili per i sensori delle auto dotate di frenata automatica di emergenza (AEB). Questo paradosso potrebbe rappresentare un rischio per la sicurezza stradale. I test effettuati hanno evidenziato che alcune auto non solo non riconoscono i pedoni con abiti riflettenti, ma in certi casi non rallentano affatto in presenza di essi. Questo risultato pone interrogativi sulla reale affidabilità delle tecnologie di assistenza alla guida.

I dettagli dello studio IIHS

Lo studio è stato condotto dall’IIHS per valutare l’efficacia dei sistemi AEB nel riconoscere i pedoni in condizioni di scarsa visibilità, mentre i test sono stati eseguiti su diversi modelli di auto e con vari livelli di illuminazione. David Kidd, autore della ricerca, ha spiegato che le strisce riflettenti su giacche e pantaloni aiutano gli automobilisti a riconoscere i pedoni, ma potrebbero confondere i sensori dei veicoli. Il problema si accentua soprattutto di notte, quando la visibilità è ridotta. L’IIHS ha sottolineato che, sebbene i sistemi AEB abbiano ridotto il tasso di mortalità pedonale del 27% in generale, la loro efficacia è limitata in condizioni di scarsa illuminazione. Per questo motivo, le valutazioni di sicurezza stanno ora ponendo maggiore attenzione alle prestazioni notturne di questi dispositivi.

I test si sono svolti con manichini vestiti in modi differenti: abiti scuri, capi con strisce riflettenti e completi bianchi, mentre le prove sono state effettuate con vari livelli di luce, compresa l’assenza totale di illuminazione. Le auto testate includevano modelli come Honda CR-V, Mazda CX-5 e Subaru Forester. I risultati hanno mostrato che i veicoli hanno reagito in maniera molto diversa a seconda dell’illuminazione e del tipo di abbigliamento dei manichini e sorprendentemente, la CR-V e la CX-5 hanno colpito il manichino nel 84% e 88% dei test, mentre la Forester ha evitato l’impatto quasi in tutti i casi, inoltre, le auto che non hanno frenato erano proprio quelle che incontravano manichini con abiti riflettenti.

Perché alcuni sistemi AEB falliscono?

Il caso che alcune auto non riconoscano i pedoni con abiti riflettenti ha sorpreso non poco gli esperti, dato che normalmente, si pensa che questi vestiti aiutino a rendere i pedoni più visibili, ma i test hanno dimostrato il contrario per alcune tecnologie. Il motivo potrebbe risiedere nel modo in cui i sensori interpretano le informazioni visive e le strisce riflettenti in movimento potrebbero creare un effetto che inganna i software, facendogli credere che non si tratti di una persona. Un altro fattore critico è l’illuminazione: in condizioni di luce scarsa, alcuni sistemi non riescono a identificare correttamente i pedoni e questo problema rende ancora più urgente la necessità di migliorare la tecnologia per garantire una maggiore sicurezza.

Il fatto che alcuni sistemi di frenata automatica non funzionino bene di notte rappresenta un problema serio, infatti l’uso sempre più diffuso di queste tecnologie deve essere accompagnato da continui miglioramenti per evitare rischi per pedoni e automobilisti. L’IIHS ha evidenziato la necessità di ulteriori ricerche per comprendere meglio le limitazioni attuali e trovare soluzioni efficaci, nel frattempo, è importante che chi guida sia consapevole di questi problemi e adotti uno stile di guida prudente. L’aumento delle morti pedonali negli ultimi anni impone di prendere misure adeguate e le autorità devono stabilire standard più severi per garantire che i sistemi di assistenza alla guida funzionino al meglio in tutte le condizioni.

Dal 2029 partiranno le nuove normative federali

A partire dal 2029, entreranno in vigore nuove normative che stabiliranno standard minimi di prestazione per i sistemi di frenata automatica, dove l’obiettivo è rendere questi dispositivi più affidabili in ogni condizione. Le nuove regole sono fondamentali per ridurre il rischio di incidenti, soprattutto considerando che gli attuali sistemi presentano ancora molte lacune, per cui è necessario garantire che ogni veicolo sia in grado di riconoscere i pedoni in qualsiasi contesto. Con l’aumento della tecnologia nei veicoli, è essenziale che i test di sicurezza siano sempre più rigorosi, solo così si potrà migliorare realmente la sicurezza stradale e ridurre il numero di vittime ogni anno.

In attesa di miglioramenti tecnologici e regolamenti più severi, è importante adottare comportamenti che possano ridurre i rischi sulle strade, in particolare gli automobilisti dovrebbero prestare particolare attenzione ai pedoni, specialmente di notte. Anche i pedoni devono essere consapevoli dei limiti della tecnologia e non affidarsi completamente all’abbigliamento riflettente per la propria sicurezza, del resto attraversare la strada in zone ben illuminate e rendersi il più visibili possibile è ancora il modo migliore per ridurre i rischi.

Sistemi di rilevamento pedonale nelle auto moderne

Negli ultimi anni, la sicurezza stradale ha fatto enormi passi avanti grazie all’introduzione di avanzati sistemi di assistenza alla guida (ADAS), tra cui il rilevamento pedonale. Questa tecnologia è progettata per prevenire incidenti tra veicoli e pedoni, utilizzando sensori avanzati e algoritmi di intelligenza artificiale per riconoscere la presenza di persone sulla carreggiata e, se necessario, attivare la frenata automatica.

I moderni sistemi di rilevamento pedonale si basano su una combinazione di sensori, telecamere e radar. Le principali tecnologie impiegate sono:

Telecamere a visione artificiale: installate generalmente sulla parte frontale del veicolo, catturano immagini in tempo reale e, grazie a software di riconoscimento avanzato, identificano la sagoma di un pedone;
Radar a onde millimetriche: questi sensori misurano la distanza tra il veicolo e il pedone, rilevando anche la velocità relativa;
LIDAR (Light Detection and Ranging): utilizzato nei veicoli più avanzati, crea una mappa tridimensionale dell’ambiente circostante, garantendo un’elevata precisione nel rilevamento degli ostacoli;
Sistemi di fusione dati: combinano le informazioni provenienti da telecamere, radar e LIDAR per migliorare l’affidabilità delle segnalazioni.

Molte case automobilistiche stanno implementando il rilevamento pedonale nei loro modelli di punta. Tra i sistemi più noti troviamo:

City Safety di Volvo: una delle prime tecnologie ad adottare la frenata automatica in caso di presenza di pedoni, attiva sia di giorno che di notte;
Pre-Collision System di Toyota: utilizza una combinazione di radar e telecamera per anticipare potenziali collisioni e attivare la frenata d’emergenza;
Honda Sensing: sistema basato su telecamere e radar che non solo rileva i pedoni, ma è in grado di sterzare automaticamente per evitarli;
EyeSight di Subaru: sfrutta due telecamere stereoscopiche per un rilevamento altamente preciso e una risposta rapida in caso di emergenza.

Nonostante i progressi, il rilevamento pedonale presenta ancora alcune criticità. Condizioni meteorologiche avverse, scarsa illuminazione e ostacoli sulla strada possono compromettere l’efficacia del sistema. Tuttavia, l’integrazione con l’intelligenza artificiale e l’uso crescente del machine learning stanno migliorando continuamente la capacità di riconoscimento e la velocità di reazione. Con la diffusione delle auto connesse e della guida autonoma, il rilevamento pedonale diventerà sempre più sofisticato, contribuendo a ridurre drasticamente il numero di incidenti sulle strade urbane e migliorando la sicurezza di tutti gli utenti della strada.

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