Due novità volute dal sindaco Giuseppe Sala potrebbero presto stravolgere la mobilità dei cittadini di Milano. Il Comune meneghino, infatti, starebbe riflettendo sull’eliminazione del parcheggio gratuito negli stalli bianchi in città, piano da portare a termine nel giro di poco tempo, e installare degli autovelox anche nelle strade con limite di 30 km/h. Quest’ultimo punto, almeno per il momento, cozza con la legge in quanto i rilevatori di velocità in tali circostanze sono vietati, ma sulle strisce bianche esplode il caso.
Addio ai parcheggi gratis a Milano
Il Comune di Milano sembra voler battere cassa ai danni dei propri cittadini, ma non solo. La decisione del sindaco Sala di andare verso l’eliminazione dei parcheggi gratuiti in città, infatti, sembra confermare questa ipotesi, col piano dell’assessore alla Mobilità Arianna Censi che diventa un caso.
Secondo quanto riferito da La Repubblica, infatti, il Comune starebbe riflettendo sull’abolizione delle strisce bianche, quelle che permetterebbero a tutti di sostare senza dover pagare il parcheggio. A Milano, numeri alla mano, sarebbero circa 300.000 i posti auto, di cui meno della metà (120.000) liberi e bianchi. La restante parte (180.000) sono divisi tra strisce gialle (destinate ai residenti e per loro gratuiti) e strisce blu (pagabili con ticket orario).
La scelta di Palazzo Marino di eliminare quelli gratuiti, di fatto, cambierebbe drasticamente gli equilibri in città, nonché gli incassi per il Comune. Solo oggi, con le strisce blu, infatti il movimento è di circa 30 milioni. Senza contare gli introiti dovuti dalle multe a chi viene colto in errore in sosta senza tagliando.
Tutto ciò, però, non dovrebbe avvenire nell’immediato. Il piano è stato presentato e, come successo già in passato, il passaggio non sarà drastico. Si stima che l’eventuale addio ai parcheggi gratuiti possa arrivare nel giro di qualche anno.
Il rebus sugli autovelox nelle Zone 30
Diversa, invece, è la situazione legata agli autovelox nelle Zone 30. Ampiamente discusse e criticate anche dal ministro Matteo Salvini, si tratta di zone della città in cui il limite di velocità non va oltre i 30 km/h perché aree sensibili, come parti di centro abitato o aree vicino a scuole.
Sono zone in cui al momento non sono presenti rilevatori di velocità fissi, ma con gli eccessi che vengono eventualmente multati dalla municipale presente in strada, anche perché per legge gli autovelox in queste aree non sono consentiti.
Come previsto dal decreto interministeriale tra ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture e quello dell’Interno, firmato a maggio 2024, sulle strade urbane di quartiere e urbane locali è infatti possibile collocare rilevatori di velocità mobili o fissi solo se il limite massimo di velocità consentita è 50 km/h. Dunque l’eventuale decisione di Sala andrebbe contro la legge.
Intervistato da Rtl 102.5, il sindaco ha replicato: “Se non possiamo mettere i rilevatori, si rifà tutto al buon senso dei cittadini, che a volte c’è e a volte no”. Parole che, dette così, sembrano un modo per cerare un sponda da parte del ministro Salvini che di fatto, dando il possibile via libera, renderebbe il decreto nullo facendo passare per tutti i sindaci del Bel Paese la possibilità di agire sulle Zone 30.