• 5 Febbraio 2025 21:07

Corriere NET

Succede nel Mondo, accade qui!

Scontro con le toghe a Milano. Gli avvocati: “Noi eversivi? Loro sindacalisti”

Feb 5, 2025

AGI –  E’ ancora il momento della delusione e dello stupore per gli avvocati milanesi ma anche quello di una mano tesa alle toghe dopo l’annuncio, ieri, della decisione dei vertici dei magistrati di disertare l’inaugurazione dell’anno giudiziario dei penalisti prevista per domani.

“Mai vista una presa di posizione così, di tipo sindacale, da parte degli uffici giudiziari che rappresentano le istituzioni ma siamo pronti a ricominciare sulla base dell’ascolto reciproco” spiega all’AGI l’avvocata Valentina Alberta, presidente della Camera Penale di Milano che ha 575 iscritti ma in queste ore ha ricevuto una più vasta solidarietà dal mondo dell’avvocatura.  

I capi degli uffici giudiziari di Milano erano stati invitati dall’Unione delle Camere Penali a portare domani i “saluti” prima dell’intervento del ministro della Giustizia, Carlo Nordio.  La procuratrice generale, Francesca Nanni, Vincenzo Tutinelli in rappresentanza della presidenza della Corte d’Appello, il presidente del Tribunale, Fabio Roia, e il procuratore Marcello Viola non hanno accettato l’invito per “il disagio a intervenire in un contesto complessivo nel quale la magistratura viene sistematicamente delegittimata e individuata come un ordine estraneo alla cultura istituzionale, quasi eversivo”. “Colpisce che una presa di posizione di questo genere sia stata espressa dai vertici dei magistrati e non dall’Anm – ragiona Alberta -. La loro è una posizione legittima ma discutibile perché proviene non da un’associazione ma da persone che rappresentano le istituzioni. E’ una presa di posizione non nei confronti della riforma costituzionale sulla separazione delle carriere ma nei confronti degli avvocati che quella riforma la sostengono da decenni a prescindere dal colore politico e continuano a discuterla nel merito. E’ una riforma né di destra, né di sinistra. Ricordo che a introdurre l’unitarietà delle carriere fu, dopo l’approvazione del Codice Rocco, Dino Grandi, ed era il 1941, epoca fascista”. 

La presidente della Camera Penale milanese respinge l’idea che la separazione delle carriere sia una premessa alla subordinazione del potere giudiziario a quello esecutivo, una prospettiva contro la quale gli avvocati si schiererebbero.

Invece nella riforma si fa esplicito riferimento all’autonomia e all’indipendenza dei magistrati”. E nega un atteggiamento filo-governativo dell’organismo che rappresenta: “Quando abbiamo protestato contro il dl sicurezza e sulle carceri lo abbiamo fatto in solitudine”.

Ai magistrati non sono piaciuti i titoli dei dibattiti: “L’egemonia delle Procure”, “Da Mani pulite alla nuova Repubblica giudiziaria”, “Il nuovo Csm da terza Camera a organo di garanzia”. “Sicuramente affronteremo il tema dell’imparzialità del pm che non c’é. I pm svolgono scelte discrezionali e politiche, nei fatti non esiste l’obbligatorietà dell’azione penale. Ci sono fascicoli che giacciono impolverati da anni”.

Nonostante la delusione, Alberta vuole tendere una “mano tesa”. “Siamo pronti a ricominciare domani il dialogo col metodo che ci ha sempre contraddistinto che è quello dell’ascolto reciproco e della presa d’atto che ci sono aspetti sui quali abbiamo punti di vista diversi”. 

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. Guarda la Policy

The cookie settings on this website are set to "allow cookies" to give you the best browsing experience possible. If you continue to use this website without changing your cookie settings or you click "Accept" below then you are consenting to this.

Close