Un tranquillo mercoledì di paura. È piena notte, quando l’uomo alla guida si ritrova braccato. Milano sembra dormire, tranquilla, mentre lui attraversa la città nel suo turno da autista. Negli anni di esperienza ne ha viste di ogni. Ma la strada insegna una regola: mai fidarsi troppo. Basta un diverbio, un attimo, e tutto si ribalta. Scatta l’aggressione. Un Taxi Driver al contrario: è il tassista a fuggire dalla violenza.
Il turno di notte diventa un incubo
Incrocio tra via Lulli e via Costa. Con i semafori lampeggianti, una Clio grigia svolta bruscamente a sinistra. Il tassista la supera prima di via Bambaia, ma il conducente dell’altra auto sterza senza preavviso. E così lo costringe a invadere la corsia opposta, un gioco pericoloso che quasi gli costa la pelle. O forse non è un gioco.
Il battito del cuore accelera. Le mani stringono il volante con ancora più forza. Ci ha fatto l’abitudine alle scene di tensione, eppure stavolta qualcosa è diverso. Glielo dice un presentimento, che solo un uomo abituato a guidare giorno e notte può sviluppare. Invece di fermarsi, in corso Buenos Aires, all’incrocio con via Giovanni da Palestrina, lo affianca: è caccia aperta. Un attimo di silenzio, poi un urlo da far accapponare la pelle.
La Clio attacca, il taxi resiste
“Stavolta ti va bene, la prossima ti becchi una ciapponata”. Una minaccia diretta, l’eco di una violenza pronta a esplodere. La parola rimbalza nell’abitacolo: ciapponata, un termine che non lascia spazio a interpretazioni. In milanese, vuol dire accoltellata: un avvertimento che brucia più di un colpo sul cofano. Tiene gli occhi sulla strada. Le minacce, al calar del buio, si dissolvono in fretta, il pericolo no: quello resta. Un sorso d’aria per calmare il respiro, poi di nuovo dritto, ed ecco il destino – inesorabile – sbarrargli il cammino. Pochi metri più avanti, la Clio sterza tutta d’un tratto: un colpo secco, la scocca del taxi vibra. La botta arriva tra il paraurti e la portiera posteriore destra. Un brivido gli corre lungo la schiena.
Il taxi sussulta. Il volante sobbalza tra le mani. E l’istinto, forgiato dall’esperienza, prende il sopravvento. Una frazione di secondo e il tassista riesce a controllare il mezzo, scongiurando un impatto peggiore. Nemmeno il tempo di rifiatare, che una nuova minaccia si materializza all’improvviso: uno scooter contromano da via Mercadante. Un pericolo scampato, per fortuna.
La Clio finisce sul marciapiede, e riparte subito. Il professionista della notte accelera e attraversa il semaforo di via Pergolesi col rosso. Una multa si contesta, la vita no. A questo punto, cerca riparo in un bar in corso Buenos Aires. Mentre la Clio esce di scena, il tassista tira fuori il telefono per denunciare colui che gli ha fatto passare una notte d’inferno. La dashcam gli permetterà di ottenere giustizia, e risparmiare ad altri automobilisti un’esperienza simile. “Ho sporto denuncia: quell’uomo ce l’aveva con i tassisti, poteva capitare a chiunque”. Il pirata della strada potrà negare quanto vuole, ma la dashcam lo inchioda, senza timor di smentita.