Bere è uno dei piaceri della vita ma va gestito responsabilmente per non incorrere in conseguenze gravi per la propria salute e quella degli altri. Quando ci si mette al volante non si può aver superato il limite di 0,5 che è stato confermato anche dalle ultime disposizioni del Codice della Strada. A causa di incoscienti che si mettono alla guida dopo aver alzato troppo il gomito i numeri sugli incidenti stradali sono tornati a essere preoccupanti. In Italia purtroppo c’è ancora la tendenza a esagerare con l’alcol e a rimetterci le spese sono povere vittime che capitano nel posto sbagliato al momento sbagliato.
Il Codice della Strada attuale ha sancito che con un tasso alcolemico rilevato superiore a 0,5 e non superiore a 0,8 g/l la sanzione pecuniaria va da 543 a 2.170 euro ed è prevista la sospensione della patente da 3 a 6 mesi e la decurtazione di 10 punti dalla patente. Qualora il tasso risulti oltre lo 0,8 e non superiore a 1,5 g/l è previsto l’arresto fino a 6 mesi. L’ammenda in questo caso varia da 800 a 3.200 euro. Inoltre, è fissata la sospensione della patente da 6 mesi a 1 anno e la decurtazione di 10 punti dalla patente. Nel caso estremo di un tasso alcolemico superiore a 1,5 g/l è previsto l’arresto con una pena di minimo 6 mesi sino a 1 anno. L’ammenda va da un minimo di 1.500 sino a 6.000 euro. Oltre alla decurtazione di 10 punti, è stabilita la sospensione della patente da 1 a 2 anni. E’ disposta la revoca della patente in caso di recidiva nel biennio e la confisca del mezzo qualora risulti di proprietà.
Gli effetti del nuovo Codice della Strada
Gli incidenti sono diminuiti dal momento in cui è stato introdotto il nuovo CdS, ma le conseguenze sui ristoratori sono state pesanti. Secondo Fipe Confcommercio Nuoro Ogliastra, le disposizioni lanciate lo scorso 14 dicembre 2024 hanno generato polemiche ed effetti dirompenti sul consumo di bevande alcoliche, vino, birra, spumanti e digestivi in bar, ristoranti, pizzerie e locali notturni.
Su un campione di 146 attività commerciali che hanno risposto a un questionario di Confcommercio, il calo medio rilevato va dal -22,4% per le bollicine al -36,9% per i digestivi/amari, passando per il -25,5% per la birra e il -29.3% per il vino. Si tratta di una contrazione con pochi precedenti storici, se non quelli legati alla fase del Covid-19. L’associazione ha creato una confezione da asporto delle bottiglie chiamata ‘No ciukko! bag’ sul modello della ‘doggybag’ per il cibo avanzato. Una idea che permetterebbe di fermarsi a tavola per poi continuare a godere in seconda battuta a casa dell’alcol rimanente.
La rivoluzione delle wine bag
“È evidente – ha annunciato Ivan Deriu, Presidente di Fipe Confcommercio Nuoro Ogliastra – che il consumatore, spaventato dalle nuove norme, ha deciso di evitare il consumo fuori casa delle bevande alcoliche. Ci preoccupano in particolare quei prodotti legati alle produzioni locali, come vini e spumanti che stanno subendo un calo importante. In realtà a ben vedere la norma sui limiti alcolimetrici appena introdotta non evidenzia alcuna differenza rispetto a prima, ovvero entro i 0,5 grammi litro, tuttavia, si è creata una fobia alimentata non poco dai social“.
La maggior parte dei locali (46,4%) non permette ai clienti di portare via la bottiglia di vino parzialmente consumata. Il 32,1% ha risposto favorevolmente, mentre il 21,4% è pronto ad autorizzarla solo se il cliente lo chiede. “Questo richiede una migliore formazione del personale e flessibilità sulla gestione delle bottiglie di vino – ha dichiarato il direttore dell’associazione Gian Luca Deriu – occorre permettere ed incentivare l’asporto della bottiglia consumata parzialmente invogliando il cliente a ordinare una bottiglia intera, sapendo che non la sprecheranno. Potrebbe essere utile, a questo proposito, offrire un servizio di imballaggio e asporto elegante e pratico per queste bottiglie”.