• 31 Gennaio 2025 23:06

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Ministro Urso: “Non si può puntare solo sulle auto elettriche”

Gen 31, 2025

Gli obiettivi di elettrificazione del mercato delle quattro ruote dell’UE devono fare i conti con una realtà molto difficile, fatta di molti mercati europei dove le auto a zero emissioni rappresentano ancora una quota minoritaria del totale di nuove auto vendute, anche per via di prezzi ancora troppo alti. I dati di vendita non esaltanti hanno una ricaduta anche sull’intero settore industriale europeo, alle prese, nonostante i dazi voluti dall’UE, con la concorrenza delle elettriche cinesi. I costruttori che non riescono a rispettare i dettami dell’UE devono fare i conti anche con il sistema di multe previsto dall’Autorità europea. Sulla questione, si registra in queste ore il punto di vista di Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, che, nel corso di un’intervista a Radio 24, ha detto la sua sulla situazione.

Cosa ha detto Urso

Il punto di vista di Urso è chiaro: “Noi siamo stati i primi a dire che bisogna cambiare le norme sui green deal affinché fossero sostenibili per il sistema industriale e tutelassero il lavoro europeo“. Per quanto riguarda le multe, invece, il ministro ritiene che un sistema di questo tipo sia “un ostacolo insormontabile per l’industria dell’auto europea, che sarebbe penalizzata per circa 15 miliardi di euro nel momento in cui invece dovrebbe investire di più sull’innovazione tecnologica, sulla competitività, sulla produzione. La loro rimozione è necessaria, ma non è assolutamente sufficiente“.

Il parere di Urso, che riflette quello del Governo italiano, non è certo una novità. L’Italia, uno dei Paesi dove le elettriche non hanno ancora trovato uno spazio importante sul mercato, deve fare i conti con le difficoltà del sistema industriale e con le conseguenti ricadute economiche della crisi dell’automotive. Da tempo, infatti, il Governo italiano ha chiesto misure precise all’UE per sostenere il settore. Secondo Urso “Occorre investire con risorse adeguate sulle imprese, come fanno gli Stati Uniti, e nel contempo realizzare un piano europeo che rilanci la domanda delle auto sostenibili, omogeneo e duraturo nel tempo“.

Come vanno le elettriche in UE

I dati pubblicati un paio di settimane fa da ACEA ci permettono di una avere una fotografia aggiornata dell’attuale stato delle auto elettriche in UE. Nel corso del 2024, infatti, le elettriche hanno raggiunto una quota di mercato del 13,8% ma le differenze tra i vari Stati membri sono enormi. In Italia, ad esempio, le elettriche hanno rappresentato solo il 4,2% delle vendite complessive, ben al di sotto della media UE.

In altri mercati, invece, la situazione è nettamente migliore, con la Germania che ha superato il 13%. Dando uno sguardo a mercati più piccoli, spicca il 34% dei Paesi Bassi oltre al 51% della Danimarca. Le differenze, appare evidente, sono enormi. I dati di vendita, però, non sono sufficienti a inquadrare bene la questione. I costruttori europei sono in difficoltà, con il Gruppo Volkswagen che ha avviato tagli importanti e con Stellantis, riferimento della produzione di auto in Italia, che sta attraversando un momento molto difficile, con anche l’addio del CEO Tavares, e chiede di rivedere gli obiettivi sulle emissioni.

L’UE, per il momento, ha aperto le porte al dialogo ma non ha ancora chiarito quali saranno le prossime mosse per tutelare il settore automotive. L’unico punto fermo è rappresentato dall’obiettivo, confermato, di arrivare entro il 2035 allo stop alla vendita di auto con motore termico in tutti i mercati UE. I prossimi anni, in ogni caso, saranno fondamentali per capire in che modo il mercato riuscirà a sostenere gli obiettivi UE.

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